In parlamento

Coronavirus/ Speranza spiega in Parlamento il nuovo Dpcm: mascherine anche all'aperto e più controlli. «Resistere in attesa del vaccino e di farmaci efficaci». Poi: «Scaricate Immuni»

di Barbara Gobbi

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24 Esclusivo per Sanità24

«Il quadro internazionale sul coronavirus ci mostra una 'mutazione di fase' con 35 milioni di contagi nel mondo e oltre un milione di morti. In Europa si verifica la stessa tendenza, con un'inversione di marcia in cui si ripristinano le misure restrittive che avevano caratterizzato aprile e maggio e ci si avvicina a ipotesi di nuovi lockdown, come a Parigi. L'Italia per ora grazie al lavoro della nostra comunità nazionale e del nostro Servizio sanitario nazionale sta meglio, ma non dobbiamo farci illusioni immaginandoci di esserne fuori: c'è una fase di peggioramento oggettivo e progressivo anche da noi da nove settimane». Così il ministro della Salute Roberto Speranza nelle Comunicazioni in Aula alla Camera sul contenuto dei provvedimenti di attuazione delle misure di contenimento per evitare la diffusione del virus Covid 19, che saranno recepite nel nuovo Dpcm con atteso per domani. «Dentro questo elemento c'è un ulteriore dato - ha aggiunto il ministro -: in questa seconda fase i numeri ci dicono che la crescita è diffusa e generalizzata e nessuna Regione può sentirsi fuori dai rischi. Basti pensare che oggi le persone positive sono 58.900 mentre esattamente due mesi fa, il 6 agosto, erano 12.600».
Speranza concorda in pieno sulla proroga dello stato di emergenza al 31 gennaio. «L'emergenza non è finita - ha spiegato ai deputati - e quindi ritengo opportuna la proroga al 31 gennaio dello stato di emergenza, già annunciata dal presidente del Consiglio. Per noi è fondamentale mantenere l'impalcatura istituzionale che gravita intorno alla Protezione civile, al Commissario straordinario e al Comitato tecnico scientifico, che fino a oggi ha funzionato».
Poi, il dettaglio sui contenuti del nuovo Decreto: «Siamo di fronte a una inedita realtà, la cui prevedibilità è molto complicata e allora nel prossimo Dpcm dobbiamo continuare sulla linea della prudenza che abbiamo seguito fino a oggi. Confermeremo - ha annunciato Speranza - quelle misure essenziali che ci hanno consentito di convivere con il virus ma con un loro primo rafforzamento. La prima regola fondamentale è l'utilizzo corretto delle mascherine: nel Dpcm che andremo a proporre al Parlamento e alle Regioni - cui chiediamo la massima collaborazione istituzionale e che potranno introdurre misure più restrittive - valutiamo l'estensione dell'obbligo anche all'aperto. In ogni situazione in cui c'è la possibilità di incontrare persone non conviventi, le mascherine vanno utilizzate, anche perché i dati ci dicono che la stragrande maggioranza dei contagi avviene in famiglia. Inoltre - ha aggiunto il ministro - prevediamo un aumento dei controlli e chiediamo a tutti di attenersi a un comportamento sociale corretto. In attesa di un vaccino e dei farmaci, su cui l'Italia è in prima linea, saranno mesi non facili - ha detto Speranza -. Ci aspetta un periodo di resistenza e di convivenza con il virus in cui dobbiamo recuperare lo spirito di unità di marzo e aprile scorsi, quando facendo ciascuno la propria parte abbiamo dimostrato di essere un grande Paese. Oggi davanti ai numeri in crescita dobbiamo rialzare il livello di guardia, perché ora è indispensabile».
Più volte nel discorso del ministro, il richiamo all'importanza e al supporto del Servizio sanitario nazionale che ha contribuito per primo a far sì che oggi l'Italia sia il Paese in Europa, insieme alla Germania, con i contagi più sotto controllo. «È un vantaggio che non dobbiamo perdere - avvisa Speranza - e dobbiamo collaborare tutti per la sicurezza sanitaria - aggiunge - che è la prima mattonella su cui costruire la ripartenza dell'Italia. Un Paese può essere veloce e rialzarsi anche dal punto di vista economico solo se è in grado di vincere la battaglia sanitaria, a cominciare dal potenziamento del suo Servizio sanitario così come stiamo facendo». Infine, l'appello a scaricare l'App Immuni, importante per favorire un ingrediente fondamentale della lotta al virus e cioè il tracing.


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