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Covid/ Speranza al Senato: «Vaccini gratis per tutti . Ecco il piano da 202 milioni di dosi. Intanto rigore per riportare la curva in sicurezza»

di Barbara Gobbi

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«Dall'analisi dei dati elaborati dall'Istituto superiore di sanità emerge come le misure messe in campo dall'Italia stanno funzionando. La nostra scelta di adottare un modello graduale basato sullo scenario di rischio delle Regioni ha avuto effetto e ci consente di non adottare il lockdown che altri Paesi sono stati costretti a introdurre». Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza intervenuto al Senato sul piano di contenimento del Covid. Ma «non facciamoci illusioni - ha precisato - se abbassiamo la guardia la terza ondata è dietro l'angolo». Il ministro ha ricordato anche come «le scelte fatte dal Governo siano state dettate da considerazioni scientifiche e da esigenza di tutela della salute, che hanno portato le Regioni ad allentare l'espansione del contagio. Oggi l'Rt è sceso a 1.08 ma l'obiettivo è portarlo al di sotto di 1 per riuscire a ripristinare il tracciamento». In sintesi, bisogna passare dai 320 contagiati attuali ogni 100mila abitanti a «50 ogni 100mila abitanti», ha affermato il ministro. Solo con una curva dei contagi di nuovo sotto controllo si riuscirà a condurre una campagna vaccinale contro il Covid davvero efficace e in sicurezza, in cui il sistema sanitario abbia avuto finalmente la possibilità di riprendere fiato dopo la seconda ondata.
Perché questo sia possibile resta confermata, con il Dpcm in arrivo dal 4 dicembre, la linea di rigore adottata e la prospettiva di un Natale all'insegna delle limitazioni. «Con il prossimo Dpcm - ha affermato ancora Speranza in Aula - dobbiamo continuare con misure serie e rigorose. Due le priorità: mantenere la classificazione delle Regioni per scenario di rischio, perché l'impianto di fondo è corretto e sta funzionando, e rinforzare le limitazioni previste che dovranno essere inquadrate anche nell'ambito di un coordinamento europeo che è già in atto ma che ora diventa necessario. Vanno limitati il più possibile i contatti non indispensabili tra le persone - ha precisato il ministro: durante le festività natalizie saranno limitati gli spostamenti tra Regioni e il 25,26 e 1 gennaio anche spostamenti tra Comuni. Inoltre andranno evitati gli spostamenti in luoghi legati ad attività sciistiche», ha precisato.

Il vaccino: come, quando e a chi. «Il vaccino sarà gratuito e distribuito a tutta la popolazione senza alcuna discriminazione, erogato almeno all'inizio in forma centralizzata», ha annunciato il ministro parlando di «vaccino bene comune». «Quanto alla campagna, «sarà massiccia e imponente - ha aggiunto -: abbiamo opzionato 202 milioni e 573mila dosi così da vaccinare tutta la popolazione. È molto probabile che saranno necessarie due dosi a distanza ravvicinata e ricordo che ancora non è chiara la durata della protezione offerta dalla profilassi». Intanto l'Italia «ha sottoscritto per la quota parte che le spetta e cioè il 13,5% sulla base della popolazione, tutti i contratti che ha stipulato l'Europa su iniziativa della stessa Italia, a giugno scorso, insieme ad altri quattro Paesi». Speranza ha chiarito che l'obiettivo è concludere la vaccinazione entro l'anno e che «l'immunità di gregge resta l'obiettivo». «Il cuore della campagna vaccinale sarà tra la prossima primavera e l'estate e trasparenza, serietà e massima collaborazione saranno necessarie per assicurare il pieno successo di quello che sarà uno sforzo senza precedenti», ha detto ancora.
«Le prime categorie da vaccinare - ha aggiunto il ministro - saranno operatori sanitari e sociosanitari che sono più esposti ma anche più suscettibili di contagiare; poi residenti e personale delle Rsa, che sono ad alto rischio di malattia grave; in terzo luogo le persone più anziane che spesso hanno almeno una comorbilità». Con l'aumento delle dosi saranno vaccinati personale delle scuole, forze dell'ordine e personale dei luoghi di contenzione. Poi a seguire la altre fasce della popolazione per rischio di malattia grave.
«La vaccinazione nella prima fase si terrà nelle strutture sanitarie e ospedaliere e in unità mobili, con un fabbisogno stimato di circa 20mila operatori - tra medici infermieri, assistenti sanitari e Oss e personale amministrativo - con contratti ad hoc. Prevista la stipula di accordi con il Ministero dell'Università nell'ambito delle scuole di specializzazione, «con migliaia di laureati in Medicina iscritti ai primi anni , che parteciperanno alla campagna come parte integrante del loro percorso formativo».
La governance del piano di vaccinazione «sarà assicurata dal coordinamento tra ministero della Salute, la struttura del commissario straordinario, le Regioni. La gestione all'inizio sarà centralizzata, con l'identificazione di siti ospedalieri e para ospedalieri e l'impiego di unità mobili per vaccinare chi non può spostarsi».
Logistica, approvvigionamento, stoccaggio e trasporti sono di competenza del commissario straordinario. Per vaccini che necessitano di catena del freddo standard tra i 2 e gli 8 gradi, ci sarà un modello di distribuzione hub&spoke con un sito nazionale di stoccaggio e una serie di siti territoriali di II livello. La distribuzione sarà affidata alle Forze Armate. Quelli che richiedono una catena del freddo estrema per la conservazione, verranno consegnati direttamente dall'l'azienda produttrice presso 300 punti vaccinali già condivisi con Regioni e Province autonome. Mentre il confezionamento di vaccini multi-dose che richiede l'acquisto di siringhe, aghi e diluente «è previsto sia tramite Joint procurement europeo sia con offerta pubblica già emessa dal commissario straordinario. Che assicurerà anche il materiale necessario per le sedute vaccinali a partire dai dispositivi di protezione personale».
Gli accordi con le farmaceutiche. «Massima sicurezza e pieno rispetto dei protocolli di sicurezza. Questo è l'impegno attorno al quale si determina anche un'importante responsabilità sociale d'impresa», ha premesso il ministro. Precisando che ad oggi «l'Ema dovrebbe esprimersi il 29 dicembre sul vaccino Pfizer e il 12 gennaio sul vaccino Moderna, che nel primo trimestre del 2021 dovrebbero fornirci rispettivamente 8milioni e 749mila e 1 milione e 346mila dosi. I contratti sottoscritti dalla commissione Ue «vanno sempre considerati come "best scenario" e sono sempre subordinati all'approvazione», ha ricordato.
Queste le quote elencate dal ministro, opzionate dall'Italia per casa farmaceutica e tipologia di vaccino a partire dal primo trimestre 2021 e con completamento nel quarto trimestre: AstraZeneca, 40,38 mln di dosi; Johnson & Johnson, 26,92 milioni di dosi; Sanofi, 40,38 milioni di dosi; Pfizer-Biontec: 26,92 milioni di dosi; CureVac: 30,285 milioni di dosi; Moderna: 10,768 milioni di dosi .


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