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Covid: dal primo gennaio 1,2 milioni di articoli, i politici hanno condiviso 2mila post

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Dal primo gennaio ad oggi sono stati 1.2 milioni gli articoli e i post che in rete menzionano il tema Vaccini Covid 19, realizzati da 73.900 autori unici. Post che a loro volta hanno generato oltre 16 milioni di interazioni tra like, commenti e condivisioni. Complessivamente il dibattito politico è stato caratterizzato dalla condivisione di quasi 2.000 post (1.999) tra Facebook, Twitter e Instagram, realizzati da 184 stakeholder istituzionali. Il gruppo politico più attivo è stato Forza Italia, con oltre 380 contenuti (386).

E' quanto emerge da un'analisi di FB Bubbles, divisione della società di relazioni istituzionali FB&Associati specializzata in analisi del dibattito ed elaborazione di strategie di advocacy, che ha indagato come è stato affrontato il tema Covid-19 in rete e le strategie di posizionamento e consenso dei partiti sul tema.

I risultati della ricerca hanno fotografato approcci profondamente diversi tra le sensibilità dell'opinione pubblica e quelle della politica: se le testate online hanno commentato le principali novità sul fronte vaccini concentrandosi su aspetti concreti legati al loro arrivo, alla loro efficacia o modalità di somministrazione, la politica ha invece mostrato scarsa reattività nel condividere questo approccio, privilegiando un uso strumentale del tema e citando dunque la issue vaccini per ottenere consenso e sollevare polemiche sull'operato del Governo, mostrando un "tone of voice" diametralmente opposto tra maggioranza e opposizione.

Complessivamente il dibattito politico è stato caratterizzato dalla condivisione di quasi 2.000 post (1.999) tra Facebook, Twitter e Instagram, realizzati da 184 stakeholder istituzionali, con Forza Italia come gruppo politico più attivo con oltre 380 contenuti.
Il dibattito pubblico ha articolato una narrazione estremamente variegata, toccando il tema sia dal punto di vista sociale-emozionale, che da quello tecnico-scientifico e poi politico, mentre meramente politica-istituzionale è stata la ratio che ha guidato gli stakeholder istituzionali nella pubblicazione dei propri contenuti social.

A livello politico, la trattazione a livello parlamentare si mostra completamente differente dalla comunicazione social dei partiti: su 138 atti di sindacato ispettivo, oltre il 53% riguarda interrogazioni a risposta scritta, atti che tendenzialmente rimangono privi di risposta, solo l'1% riguarda atti presentati in sede di Question Time in Commissione, assenti i Question Time in Aula, che invece richiedono una risposta a stretto giro. Elemento da cui è possibile trarre un'indicazione di fondo (se non una vera e propria tendenza) nel senso che i parlamentari certamente intendono sollecitare il Governo nell'attuazione della strategia vaccinale, ma senza metterlo troppo in difficoltà.

L'opposizione ha presentato il 62% degli atti. Il 26% di questi è riconducibile a Forza Italia che, con una attitudine da opposizione responsabile, fa leva sull'elaborazione di un proprio Piano Vaccini su cui struttura atti con proposte concrete per il Governo. Segue il Gruppo Misto con il 22%, Fratelli d'Italia con il 21%, Lega 15%. Sul lato dell'ex maggioranza giallo-rossa troviamo un PD e un M5S entrambi al 7%, fanalino di coda Italia Viva con il 2%.

"Una distonia - conclude la ricerca - quella tra social e attività parlamentare che rivela i primi segni delle dinamiche che avrebbero portato alla formazione del Governo Draghi dalla maggioranza così ampia. In pratica sui social si è teso a dettare l'agenda politica attaccando l'ormai ex Governo, ma all'interno del Palazzo si è optato per una tattica fluida per aprirsi a cogliere le opportunità dell'imminente scenario post Conte".


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