In parlamento

Speranza al Senato: su AstraZeneca il Cts terrà conto delle indicazioni su maggior beneficio a età più avanzate

di B. Gob.

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24 Esclusivo per Sanità24

«Il 7 aprile scorso il ministero della Salute ha raccomandato l'uso preferenziale nelle persone di età superiore a 60 anni, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse e di rischio tromboembolico a fronte dell'elevata mortalità da Covid nelle fasce d'età più avanzate. Successivamente a fine aprile l'Ema ha concluso un'ulteriore valutazione nelle diverse fasce d'età e nei diversi scenari epidemiologici, il cui esito ha dimostrato che i benefici aumentano con l'aumentare dell'età e della circolazione del virus. Tali dati sono stati ulteriormente valutati dall'Aifa che ha ribadito come il profilo beneficio-rischio risulti progressivamente più favorevole all'aumentare dell'età. L'effetto è tanto più marcato in una diminuita circolazione dell'infezione come in Italia che è a livello "basso". Queste indicazioni saranno tenute in conto nel parere del Cts, ma voglio ricordare che tutti i vaccini autorizzati da Ema e Aifa sono sicuri ed efficaci». Lo ha detto al question time al Senato il ministro della Salute Roberto Speranza sintetizzando l'iter di approvazione del vaccino AstraZeneca anche in sede europea e in vista della decisione sul vaccino anglo-svedese.
Speranza ha poi indicato le due priorità per il dopo-Covid: il recupero delle liste d'attesa monstre e l'investimento nelle cure domiciliari. «Il recupero delle liste d'attesa sarà il tema più importante per il Servizio sanitario nazionale nei prossimi mesi e il mezzo miliardo appena rifinanziato è solo un primo passo», ha affermato. «Sono state perse per la pandemia oltre 1,3 milioni di prestazioni. Nell'autunno del 2020 - ha ricordato il ministro - con la seconda ondata le risorse stanziate ad agosto per mezzo miliardo non sono state utilizzate proprio a causa della ripresa della pandemia e sulla base di questa considerazione abbiamo pensato di estendere la misura per tutto l'anno 2021 (con il decreto Sostegni-bis, ndr), aprendola anche agli erogatori privati e accrescendo il monitoraggio sulle Regioni. Tutte - ha precisato Speranza - avevano inviato al ministero il Piano di recupero delle liste d'attesa». Quanto al territorio, «Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza sono destinati 8 miliardi e in particolare 4 miliardi all'assistenza domiciliare, l'obiettivo di questo Governo è far sì che la casa sia il primo luogo di cura. Con quanto previsto nel Pnrr - ha aggiunto - arriveremo a essere il primo Paese in Europa per l'assistenza domiciliare arrvando al 10% della copertura di pazienti seguiti a casa, a fronte di un tasso del 9% nei migliori
Paesi europei come la Germania».
Infine, il registro nazionale tumori ancora in via di attivazione dopo il Dpcm del marzo 2017. La promessa è che è «istituendo»: lo schema di regolamento «è stato sottoposto al Garante Privacy - ha annunciato il ministro - e sarà ospitato dall'infrastruttura tecnologica del ministero della Salute. È intenzione del ministero non disperdere il patrimonio dei registri regionali», ha aggiunto Speranza, precisando che proseguirà la collaborazione con Airtum e con le associazioni di riferimento.


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