Lavoro e Professione

Ministero-Regioni-sindacati: intesa sul tecnico di radiologia medica

Dopo la partita sugli infermieri, si è raggiunto l'accordo sul nuovo ruolo del tecnico sanitario di radiologia medica. L'intesa è stata raggiunta al Tavolo Salute-Regioni sulle competenze delle professioni sanitarie e l'introduzione delle specializzazioni previste dall'articolo 6 della legge 43/06, durante l'incontro che si è svolto lo scorso 17 aprile, su richiesta di Cgil-Cisl-Uil Sanità.

La proposta al centro del dibattito è il frutto di un metodo giudicato esemplare che sarà probabilmente adottato anche per l'avvio dell'esame delle altre professioni sanitarie. Metodo che ha visto da subito il coinvolgimento attivo di tutte le rappresentanze professionali e scientifiche dell'area radiologica (medici, tecnici e fisici) che hanno costruito, insieme, la proposta delle nuove competenze del tecnico sanitario di radiologia medico specialista delineando i nuovi contenuti professionali. Gli ordinamenti didattici dei master che abiliteranno alle nuove specializzazioni saranno concordati e definiti, ovviamente, con il ministero dell'Università. «Emerge, quindi - spiega Saverio Proia, coordinatore del tavolo - una novità fondamentale: Salute e Regioni, in accordo con le rappresentanze professionali e sindacali individuano e stabiliscono quali dovranno essere, per ogni professione sanitaria, i master che potranno abilitare all'esercizio delle nuove competenze avanzate, fermi restando la possibilità e il diritto per le università di attivare altri master che non avranno tali caratteristiche richieste dal mercato del lavoro sanitario».

Le due proposte di accordo Stato-Regioni sinora raggiunte, infermieri e Tsrm, sono tra loro integrate. «Una scelta così radicale - continua Proia - che opera una rottura con preesistenti logiche di competenze non può che realizzarsi attraverso la condivisone e la concertazione tra le due professioni interessate; rimane alla politica e all'amministrazione il compito non solo di fornire gli indirizzi e le scelte programmatiche, ma la messa in campo degli atti per la concretizzazione dell'intesa tra le professioni».

L'intesa realizzata sulla professione di tecnico sanitario di radiologia medica può costituire il modello con cui dar vita al professionista specialista che l'articolo 6 della legge 43/06 ha individuato quale necessaria evoluzione ordinamentale, che non sia solo gestionale ma che esalti l'aumento di competenze cioè l'alta professionalità. Le aree di specializzazione individuate per ogni professione, con il concorso attivo dei soggetti interessati, possono essere riempite di contenuti professionali per l'individuazione delle nuove competenze avanzate e specialistiche e dei master necessari per accedere alla nuova posizione di professionista specialista, indicando ordinamenti didattici omogenei a livello nazionale e prevedendo il riconoscimento dei crediti formativi per i corsi regionali e aziendali già svolti e per l'esperienza realizzata nel settore.

«Un lavoro di notevole spessore e molto avanzato, che ha l'ulteriore pregio di essere stato portato a termine in modo condiviso tra la rappresentanza medica e fisica e quella dei Tsrm, segno di consapevolezza della necessità di integrazione dei saperi e delle competenze di tutte le professioni presenti e della ridefinizione dei loro rapporti attorno alle esigenze del paziente» lo ha definito la Uil Fpl, che segnala però come unica nota negativa «la notizia che l'iter per la definitiva approvazione dello schema di accordo sulla professione infermieristica non è ancora terminato perché il documento è fermo al vaglio del Mef. Abbiamo formalmente sollecitato ministero e Regioni - spiega il sindacato ai suoi iscritti - a mettere in campo iniziative idonee a sbloccare la situazione, rappresentando non solo le attese dei professionisti per un provvedimento da lungo tempo auspicato ma anche e soprattutto l'importanza di avviare un processo che porterà una più efficace organizzazione del lavoro e dell'assistenza in sanità ed il miglioramento della qualità dei servizi resi ai cittadini».

«Sul documento per l'implementazione delle competenze del Tsrm, siamo intervenuti sul metodo e nel merito», sottolinea la Cisl ai propri iscritti. «Sul metodo - spiega il sindacato - abbiamo concordato che la preventiva e fattiva partecipazione di tutte le rappresentanze delle professioni e del mondo scientifico ha prodotto, a priori, un risultato condiviso che può facilitare il percorso di elaborazione di documento da presentare alla conferenza Stato Regioni. Nel merito, abbiamo indicato come la scelta di individuare i master per lo sviluppo del Tsrm specialista, potrebbe rallentare il percorso sulla valorizzazione e l'implementazione delle competenze per l'assenza sul tavolo del ministero della Salute del Miur.
Quindi, come si è proceduto nel documento concordato per l'implementazione delle competenze dell'infermiere, è opportuno separare i due percorsi, richiamando nel documento, il Miur, il ministero della Salute e le Regioni, ad emanare un provvedimento condiviso per dare corso alla formazione del Tsrm specialista. La nostra posizione è stata condivisa anche dalle altre rappresentanze sindacali e, la riunione è terminata concordando con il rappresentante del ministero della Salute, l'elaborazione di un documento, nello schema, simile a quello concordato sugli infermieri».