Lavoro e Professione

Cineas: la medicina difensiva costa 13 miliardi l'anno

La medicina difensiva costa all'Italia 13 miliardi di euro l'anno, cioè il 9,3% della spesa sanitaria nel suo complesso. E' uno dei dati diffusi a Milano in occasione del convegno «Le assicurazioni in sanità: una soluzione condivisa è possibile», organizzato dal Consorzio universitario non profit Cineas.

«La spesa sanitaria è insostenibile, la maggior parte degli ospedali italiani non sono assicurati, i cittadini non sono tutelati, i medici sono in trincea e le assicurazioni in fuga: siamo di fronte all'emergenza sanitaria», avverte Adolfo Bertani, presidente di Cineas. «Ormai si tratta di allarme sociale perché questo sistema scontenta tutti: occorre invertire la tendenza e mettersi al lavoro, anche tra parti contrapposte, per trovare le giuste soluzioni e riportare la sanità in un circolo virtuoso».

In questo contesto, spiegano gli esperti, si inserisce il tema della malpractice medica e quello dell'Rc Professionale per il personale medico ospedaliero che quest'anno ha portato molte associazioni di categorie alla mobilitazione e, in alcuni casi, allo sciopero. «Purtroppo la politica del diritto in Italia è estremamente aggressiva nei confronti dei medici con il risultato di estremizzazioni: cosa distingue l'incisione del chirurgo dal taglio di una lama? Mancando una definizione di atto medico e di colpa grave c'è una totale opinabilità di definizioni con la conseguenza di sentenze prive di logica e assicurazioni in fuga da un settore, quello sanitario, di incerta valutazione», argomenta Mauro Longoni, vice presidente Acoi (Associazione chirurghi ospedalieri italiani) e vice presidente Cineas.

Al convegno sono state presentate le "Indicazioni sulla scelta della polizza responsabilità civile professionale per operatori sanitari": un vademecum per medici e personale sanitario che chiarisce le definizioni tecniche fornendo strumenti per stipulare consapevolmente il contratto di Rc professionale, obbligatorio da agosto 2014.

«A poco meno di un anno da questa scadenza, ci troviamo in una situazione di stallo - avverte Bertani - perché nessuna misura o indicazione concreta è stata portata avanti dalle istituzioni che hanno solo preso tempo; occorre quindi unirci e fare sistema, proseguendo con una campagna di informazione e sensibilizzazione dell'opinione pubblica, che vada oltre gli scioperi, per spiegare quali sono i rischi di un sistema come quello attuale. È necessario scuotere le coscienze su questo tema».

Il Cineas ha proposto anche al mondo delle compagnie assicuratrici, tramite l'Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici), di dedicare un 10% dei fondi destinati alla Fondazione Ania per la sicurezza stradale ad attività di formazione e prevenzione del rischio clinico.