Lavoro e professione

«No ai certificati medici sportivi fino ai 6 anni». L’appello dei pediatri a Lorenzin

L’attività motoria, fattore di prevenzione indispensabile fin dalla più tenera età, va incentivata e non certo scoraggiata nei bambini, con la richiesta di certificati medici che - non inseriti nei Lea e con obbligo di Ecg per l’attività in tutte le strutture tesserate Coni o affiliate a società sportive e federazioni - di fatto allontanano le famiglie dalla salutare consuetudine di far praticare sport ai propri figli. Da questo presupposto partono i pediatri italiani - Giampieto Chiamenti della Fimp in testa, accompagnato dal presidente Sip Giovanni Corsello e dal presidente Acp Paolo Siani - nella lettera indirizzata alla ministra della Salute Beatrice Lorenzin. Una missiva in cui chiedono la sua «disponibiltà a riesaminare la questioneche ha forti implicazioni sociali anche per i costi connessi non previsti nei Lea».

«Bene ha fatto la commissione Affari sociali della Camera - affermano i pediatri - a confermare l’abolizione del certificato sportivo per l’attività ludico motoria, come è giusto che siano fatti salvi i casi giudicati a rischio dal curante, in un contesto nel quale le strutture che organizzano attività ricreative in età pediatrica continuano a richiedere certificati per motivi assicurativi o di tesseramento vario». E qui si fa riferimento al documento prodotto il 17 giugno scorso, di concerto con l’ufficio legislativo del ministero, dal gruppo di lavoro ad hoc «istituito per emanare una nota esplicativa di una legge rivelatasi controproducente» (il decreto 8 agosto 2014 , ndr): nellanota della Salute n. 5479 che lo recepisce si conferma come «la certificazione per l'attività sportiva non agonistica e l'ECG devono essere richiesti
esclusivamente per i soggetti tesserati al CONI o Società sportive affiliate a Federazioni o Enti sportivi da questo riconosciuti, andando a creare una poco comprensibile differenziazione. E' noto - rilevano Fimp, Sip e Acp - che quasi tutte le palestre, piscine e circoli sono affiliati al CONI e quando organizzano corsi di varia tipologia tesserano d'ufficio i praticanti a prescindere dall'età e dal tipo di impegno. Signor ministro - concludono i pediatri - penso Lei condivida quanto sia paradossale e difficile da giustificare alla mamma di un lattante di 9 mesi che inizia un corso di acquaticità la necessità per legge di ECG e certificato non agonistico per il semplice fatto che iniziando il corso viene automaticamente tesserato dalla piscina, essendo questa affiliata per motivi di opportunità amministrativa!»


© RIPRODUZIONE RISERVATA