Lavoro e professione

Congresso Sifo: il farmacista ospedaliero fattore chiave della sostenibilità

di Laura Fabrizio (presidente Società italiana diFarmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle Asl)

Il Congresso Sifo 2015 iniziato oggi ben si inserisce nel percorso ideologico-culturale che i farmacisti ospedalieri hanno intrapreso già da alcuni anni: Il titolo «Il Farmacista per: scelte, interventi, futuro, outcome» contiene 4 parole chiave che durante le giornate congressuali si sentiranno ripetutamente pronunciare dai relatori e dagli uditori perché ciascuna di esse esprime elementi salienti della professione del Farmacista (e non solo) e del mondo della Sanità passata, presente e futura. A queste 4 parole, però, ne affluiscono molte altre, rappresentate anche sulla locandina del Congresso, sulle quali vale la pena soffermarsi perché sono di particolare valenza e di grande attualità per la nostra professione e, quindi, per la Sifo che da sempre persegue lo sviluppo della cultura per la qualità dei Servizi Sanitari e, in particolare dell'assistenza farmaceutica. Parole come: affidabilità, accreditamento, buone pratiche, responsabilità, norme di buona preparazione, farmacopea ufficiale, appropriatezza, sostenibilità, hta, competenza, formazione, innovazione, ricerca, tecnologie, integrazione, continuità, uniformità, umanizzazione, educazione terapeutica, counseling, personalizzazione, universalità. Sono il sale della nostra professione, per questo le passerò brevemente in rassegna focalizzando alcuni aspetti pregnanti per la nostra Professione.

Affidabilità
Intesa come confidence, fiducia. Presuppone la necessità di documentare, quantificare, misurare, basandosi su indicatori di performance e su una gamma di sofisticati strumenti statistici ed epidemiologici al fine di accrescere autorevolezza e credibilità nei confronti dei cittadini. Questo termine, quindi, è insito nella professione del Farmacista il cui bagaglio culturale e professionale è fortemente indirizzato alla gestione, all'utilizzo e alla diffusione di dati di qualità ed evidenze scientifiche , presupposto necessario per compiere scelte appropriate.

Accreditamento
La Sanità e la nostra professione, soprattutto in questo specifico momento politico ed economico, non possono permettersi di essere autoreferenziali. E' necessario, infatti, rendere conto di ciò che si fa e quindi, della qualità dell'assistenza erogata ai destinatari dei nostri interventi. Il recente Dm della Salute, entrato in vigore nel mese di giugno 2015, ha ridefinito gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera. E ha dettato, tra le altre cose, anche criteri per singola disciplina, in rapporto ai bacini di utenza, compresa la Farmacia ospedaliera.

Buone pratiche
Anche per il 2015 Agenas ha promosso la Call for Good Practice, ottava edizione della raccolta delle buone pratiche per la sicurezza dei pazienti. Quest'anno tra i temi proposti vi è anche quello della riconciliazione farmacologica che coinvolge fortemente il farmacista delle Aziende sanitarie che potrà così segnalare gli interventi messi in atto con l'obiettivo di migliorare la sicurezza del paziente e delle cure. L'invito della Sifo, che già sta dando il suo contributo anche al Ministero della Salute per l'implementazione della Raccomandazione n. 17 sulla riconciliazione Farmacologica attraverso la realizzazione di un corso Fad, è di partecipare a questa “chiamata”.

La Sifo stessa, nell'ambito del percorso di qualità che ha intrapreso e intende consolidare, ha istituito al suo interno le “Giornate del riesame e delle Buone pratiche” che si svolgono una volta l'anno con l'Obiettivo di analizzare i principali punti di forza e le possibili criticità e condividere gli ulteriori spunti di miglioramento. Quest'anno l'incontro si è svolto nel mese di settembre e ha rappresentato per i quadri Sifo un'occasione di confronto sulle esperienze delle “Buone pratiche” messe in atto.

Responsabilità
Aderire alla buone pratiche è anche un fatto di responsabilità: il farmacista, così come gli atri professionisti della Sanità, dovrà adeguare sempre più il proprio comportamento a linee guida e buone pratiche validate e accreditate.

Il ministero delle Salute, nel decreto sulla responsabilità professionale, attualmente in discussione, prevede che le linee guida e le buone pratiche cui l'operatore sanitario deve attenersi dovranno essere emanate da Società scientifiche iscritte in un apposito elenco presso il ministero della Salute, mentre oggi ci si limita a parlare di linee guida e buone pratiche accreditate, semplicemente, dalla comunità scientifica.

La Fism (Federazione italiana società scientifiche mediche), alla quale la Sifo è di recente affiliata, sta perseguendo un progetto di accreditamento delle società scientifiche, proprio per evitare il proliferare di associazioni scientifiche padronali e non realmente rappresentative delle specifiche professioni.

Norme di buona preparazione e farmacopea italiana
La Farmacopea italiana ultima edizione quest'anno festeggia i suoi sette anni di onorata presenza, periodo in cui molte sono state le evoluzioni in ambito farmaceutico; per questo un' edizione più aggiornata è ormai un'esigenza, anche se è chiaro che ad oggi riscrivere la Farmacopea ufficiale italiana non può prescindere dal tenere fortemente in conto la Farmacopea europea.

Appropriatezza
Anche il farmacista, come gli altri professionisti della Sanità, è chiamato a riferire ogni azione clinico-farmaceutica e organizzativa ai dati e al metodo scientifico. Questo è presupposto indispensabile per poter assicurare appropriatezza e, quindi, sostenibilità e riduzione degli sprechi.

Sostenibilità e Hta
Sostenibilità, oggi, fa rima con Hta. L'Health technology assessment nasce per fornire una risposta operativa al divario tra le risorse limitate del Sistema sanitario, la crescente domanda di salute e l'innovazione tecnologica, e rappresenta ormai uno strumento operativo irrinunciabile nel mondo della sanità in genere e in particolare in ambito farmaceutico.

In tale contesto il farmacista delle aziende sanitarie è una figura professionale particolarmente strategica in quanto, per le sue peculiarità, è considerato un “ponte” tra il mondo clinico e quello tecnico-amministrativo. Per questo la Sifo ha istituito nel 2014 il laboratorio di Hta la cui mission è promuovere e diffondere la cultura della metodologia dell'Hta attraverso la realizzazione di progetti di studio e di ricerca nonché di attività di formazione teorico-pratica, nell'ambito della valutazione dei Farmaci e dei Dispositivi Medici, in riferimento al contesto nazionale ed internazionale.

Competenza
Per avere successo nel mondo professionale, non è sufficiente disporre di un elevato quoziente intellettivo o essere abili da un punto di vista professionale; così oggigiorno, anche al farmacista, oltre alle conoscenze tecniche specifiche, sono richieste competenze sociali (responsabilità, cooperazione, disponibilità), metodiche-riflessive (metodo di lavoro, capacità decisionali, flessibilità), personali (motivazione, consapevolezza, padronanza di sé). Essere competenti o agire con competenza, per il farmacista significa, quindi, adeguare le conoscenze e le abilità agli obiettivi del Ssn. Occorre reinventarsi, non avere paura del cambiamento e di lanciarsi nelle nuove sfide che la Sanità ci pone in Italia, in Europa, nel mondo.

Sifo crede e punta nello sviluppo e nell'implementazione di nuove expertise del Farmacista: Il farmacista clinico di Dipartimento/di Reparto/di Distretto, il farmacista esperto di logistica farmaceutica o nei campi emergenti della farmaceutica e della farmacologia (biotecnologie, nanotecnologie, terapie con cellule staminali, radiofarmacia).

Formazione
Va considerata come parte integrante della professione e dell'organizzazione in cui il farmacista opera. Anche in questo congresso ci sarà uno spazio interamente dedicato alle scuole di specializzazione che, con il nuovo ordinamento di marzo 2015, hanno avuto un'ulteriore passaggio evolutivo. Non mancano, però, le difficoltà vecchie e nuove che affronteremo confrontandoci, come di consueto, con il mondo accademico.

Innovazione e ricerca
Innovazione va intesa come stimolo alla ricerca di soluzioni e di tecnologie costo-efficaci e veramente utili al rinnovamento diagnostico, terapeutico, tecnologico, informatico.
L'innovazione non può prescindere dalla ricerca, quale impulso all'approfondimento intellettuale e clinico vitale per la qualificazione dell'assistenza farmaceutica. La farmacia, nell'ambito della sperimentazione clinica, è parte integrante dello sviluppo dell'attività di ricerca - integrata con le altre strutture - e per questo necessita di luoghi appositamente attrezzati e di un sistema informatico in grado di supportarla.

Nell'ambito del Patto per la salute (2014 – 2016), poi transitato nella legge di stabilità 2015, è stato deciso di istituire una cabina di regia all'interno del Ministero della Salute che rappresenta lo strumento politico – istituzionale per la definizione delle priorità del sistema per la valutazione delle tecnologie sanitarie.

La cabina di regia nell'espletamento delle sue funzioni, si avvale del supporto tecnico del “Tavolo dell'innovazione” al quale la Sifo è stata chiamata a partecipare, con l'obiettivo di predisporre documenti che saranno chiave soprattutto in relazione alle ricadute sulla sostenibilità del nostro Sistema Sanitario Nazionale.

Integrazione
Per raggiungere i complessi obiettivi che il Ssn ci pone è necessario che tutte le parti in gioco cedano una parte della propria indipendente sovranità per costruire i luoghi e gli strumenti comuni dell'integrazione. La Sifo, in quest'ottica, ha da sempre privilegiato i rapporti con le istituzioni e con le società scientifiche europee/internazionali in ambito farmaceutico in un'ottica di integrazione e di apertura. La partecipazione attiva di Sifo nell'ambito di tavoli istituzionali, dove sempre di più siamo chiamati a dare il nostro contributo assieme a colleghi di altre nazioni e ad altre professionalità (Tavoli ministeriali, Aifa, Università, Eahp, società scientifiche, cittadinanza attiva), rappresenta anche un forte stimolo culturale e professionale, nonché scambio di diverse esperienze e di collaborazioni.

Continuità e uniformità (versus eterogeneità)
Il farmacista delle aziende sanitarie, presente su tutto il territorio nazionale sia nell'ospedale sia nei distretti sanitari, rappresenta una task force nell'ambito dell'integrazione e della continuità, soprattutto laddove un federalismo sanitario troppo spinto, può determinare eterogeneità e discontinuità delle cure. La modifica del titolo V della Costituzione nel 2001 che ha introdotto il Federalismo regionale, purtroppo, non ha prodotto gli effetti desiderati.
A gennaio del 2015 Ocse ha affermato che sulla Sanità il federalismo italiano, a 14 anni dalla sua istituzione, ha determinato eterogeneità troppo spinte: sono troppe le sanità regionali che hanno dovuto ricorrere a un piano di rientro e troppe ancora le differenze tra il Nord e il Sud del Paese, con una differenza in attività e risultati tra le regioni spesso iniqua, e con scarsa integrazione e monitoraggio dei dati.

Umanizzazione
Il Patto della Salute 2014-2016 prevede uno specifico impegno in questo senso e la predisposizione di un programma annuale di umanizzazione delle cure indirizzato prioritariamente all'area critica, alla pediatria, alla comunicazione, all'oncologia e all'assistenza domiciliare. Si parla sempre (forse troppo, rispetto a quanto si fa realmente) della “Centralità del paziente”, intesa come capacità di tenere conto - nella definizione dei percorsi assistenziali - dei bisogni, delle aspettative e delle preferenze del paziente e dei suoi familiari, rispettando la sua cultura, la sua autonomia decisionale e la sua dignità. Il Farmacista delle Aziende Sanitarie ha un ruolo rilevante in questo processo, che va dall'educazione terapeutica al paziente, al counseling, alla personalizzazione delle terapie.

Educazione terapeutica e counseling
Abbiamo assistito al passaggio da un'attività centrata sul farmaco a una orientata alla patologia, per finire a un'attività clinica centrata sul singolo paziente. È chiaro che questa trasformazione dell'attività del farmacista lo ha inevitabilmente avvicinato ai pazienti ai quali fornisce oltre al farmaco anche consigli sulla terapia e sui comportamenti salutari da adottare. In letteratura è ampiamente documentata l'efficacia dell'intervento del farmacista formato a tali abilità, soprattutto nell'ambito della cronicità e dell'aderenza ai trattamenti farmacologici nonché sui corretti stili di vita e sulla corretta alimentazione.

Terapie personalizzate
Sono una parola chiave per la nostra professione: Terapie personalizzate, Target Terapy, Preparati galenici personalizzati, Farmacogenetica/Farmacogenomica, etc.
Com'è noto i pazienti rispondono diversamente ai farmaci e alle terapie e calibrando dosaggio e tipologia di farmaco a seconda delle caratteristiche individuali del paziente, a seconda del genere, ma anche degli aspetti legati all'ambiente esterno e familiare di ogni individuo, si può dare il giusto trattamento. In questo modo si evitano una serie di fallimenti, somministrando terapie sicure, efficaci e senza effetti collaterali e si allocano meglio le risorse assistenziali riducendo gli sprechi e aumentando la qualità delle terapie.
La personalizzazione delle terapie può rappresentare, per il farmacista, anche opportunità d'inserimento nel mondo del lavoro.

Universalità
Universalità, uguaglianza, equità sono Principi fondamentali del Servizio Sanitario Nazionale. Il nostro Ssn è uno dei primi al mondo in termini di efficienza, eppure ci sono molti elementi che in Italia ne stanno minando l'Universalità: assistenza agli anziani carente; liste d'attesa; scarsa informatizzazione; sprechi (apparecchiature non utilizzate, frammentazione rete h) e corruzione; disomogeneità regionali (la disparità dei livelli di assistenza fra nord, centro e sud italia ); scarsa ricorso a farmaci generici/biosimilari; mancanza di un regolamentazioni efficaci nel campo di mezzi diagnostici e di dispositivi medici; vera innovazione da provare; prezzi di farmaci innovativi esorbitanti. L'articolo 42 della Legge di stabilità 2016, prevede, con uno stanziamento di 800 milioni, che entro febbraio 2016 saranno aggiornati i Lea e sarà istituita un'apposita Commissione presso il Ministero della Salute che potrà avvalersi anche del supporto di Società Scientifiche: Sifo è pronta a dare il proprio contributo.

Conclusioni
La Sanità non può essere vista solo come un costo, ma deve essere percepita come un valore; sono, però, necessari modelli organizzativi efficaci, efficienti ed equi e professionisti competenti, capaci di ridurre gli sprechi e contenere i costi, senza pregiudicare la qualità del Sistema; il farmacista, per le peculiarità legate alla sua professione, in quest'ottica, rappresenta una risorsa.
La Sifo in questi ultimi anni ha attivato progetti di formazione e di ricerca - insieme alle Istituzioni e ad altri professionisti - attraverso i quali, grazie all'utilizzo di metodi rigorosi e indicatori di processo e di esito, è stato evidenziato il valore aggiunto della professione del farmacista in ogni processo di assistenza farmaceutica.
Questo Congresso sarà un'ulteriore importante occasione di confronto multidisciplinare dal quale potranno emergere contributi e proposte progettuali di grande rilevanza.
La Sifo, come sempre, è pronta a farsene carico , dimostrando di voler vivere nel tempo , portandovi tutto il formidabile patrimonio del passato con una visione sempre più consolidata di una professione costantemente proiettata verso scelte (appropriate), interventi (concreti ed efficienti), (visione lungimirante del) futuro, per contribuire agli outcame di salute e ai migliori risultati per il nostro ssn e per i pazienti.

IL PROGRAMMA DEL CONGRESSO


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