Lavoro e professione

Medici sul piede di guerra, Troise (Anaao): «Stiamo valutando due giorni di sciopero»

di Ansa

Il 2016, per i medici italiani, comincia sul piede di guerra: dopo lo sciopero generale dello scorso 16 dicembre, che segnò un'adesione di oltre il 75%, i sindacati dei camici bianchi stanno infatti valutando la concreta possibilità di indire una nuova astensione dal lavoro, ma questa volta di 48 ore. E' una posizione dura, quella annunciata da Costantino Troise, segretario del maggiore dei sindacati dei medici dirigenti, l'Anaao-Assomed, motivata da un dato di fatto: con l'arrivo del nuovo anno, nessuno dei problemi più volte denunciati ha ancora trovato soluzione. «Il prossimo 21 gennaio - spiega Troise - è prevista l'intersindacale, l'incontro tra tutte le sigle del settore, e in questa occasione discuteremo e concorderemo un piano di iniziative, ivi comprese altre 48 ore di sciopero».

E l'astensione generale dal lavoro «sarà eventualmente decisa - sottolinea - assieme ad altre iniziative da mettere in campo». Precisa la richiesta ribadita dai camici bianchi e già alla base della protesta dello scorso dicembre: «Chiediamo un confronto serio con il governo - incalza il leader sindacale - per il rilancio della sanità pubblica e la valorizzazione del ruolo dei medici». E ancora: «Non intendiamo assistere da spettatori impotenti al declino del Servizio sanitario nazionale, colpito da continui tagli, e del patrimonio professionale rappresentato dalla classe medica». Il punto vero, aggiunge, «è capire una volta per tutte quale politica il governo vuole avere verso un settore che interessa tutti i cittadini. Noi pensiamo che la Sanità debba figurare come priorità nell'agenda dell'esecutivo».

Insomma, «ci attendiamo che il governo si assuma le proprie responsabilità». E sul tavolo della Sanità restano, infatti, ancora molti nodi che si spera siano sciolti nel 2016: «Innanzitutto - rileva Troise - c'è il contratto di lavoro dei medici da rinnovare e, dunque, finanziare, considerando che è bloccato da 7 anni; c'è il problema della formazione, ma pure del turn-over da garantire dal momento che, quest'anno, si prevede l'entrata in pensione di migliaia di professionisti».

Nella lista delle priorità dei sindacati medici, poi, anche la questione dei precari da regolarizzare: «I medici precari - ricorda Troise - sono ben 1.500». A rendere ancora più complesso il quadro è la normativa Ue sugli orari di lavoro, che impone precisi paletti per turni e riposi: «La situazione in vari ospedali è già difficile ed è necessario un aumento degli organici, ma le assunzioni previste nella Legge di Stabilità appaiono più che altro come una mera 'intenzione' poichè - conclude il leader dei medici Anaao - non ci sono assolutamente risorse certe».


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