Lavoro e professione

Pronto soccorso pediatrico, una terapia anti-dolore su misura. L’esperienza del Gruppo Piper

di Franca Benini (responsabile Centro regionale veneto Terapia antalgica e cure palliative pediatriche, università di Padova -responsabile scientifico Gruppo Piper)

Dal 2010, il Gruppo Piper (Pain in pediatric emergency room) è impegnato in attività volte a migliorare la gestione del dolore nei bambini che accedono ai Pronto soccorso, dalla fase di triage alla dimissione, raccogliendo l’esperienza di 29 Ps, pediatrici e non, distribuiti in tutta Italia.

Quando siamo partiti, 6 anni fa, abbiamo scelto di lavorare sul Pronto soccorso, perché è questo il setting in cui il dolore pediatrico è più frequente, ma allo stesso tempo meno trattato. Ogni anno, infatti, sono circa 5 milioni gli accessi di bambini al Ps e il dolore è presente in più del 60% dei casi.

Ai 19 Ps inizialmente aderenti al network Piper, l’anno scorso se ne sono aggiunti 10 nuovi, 5 pediatrici e 5 generali. Il contributo di questi ultimi è stato molto importante perché solo un decimo degli accessi in Pronto soccorso da parte di bambini avviene in strutture prettamente pediatriche.

Obiettivo fondamentale del nostro gruppo di lavoro è favorire la stesura di raccomandazioni, a beneficio degli operatori sanitari, utili a fronteggiare ogni tipologia di dolore pediatrico all’interno dei reparti di emergenza-urgenza.

Dopo aver redatto e pubblicato nel 2015 un primo set di raccomandazioni sul trattamento del dolore in fase di triage e sulla gestione del dolore procedurale (venipuntura, rachicentesi, sutura), come Gruppo Piper ci apprestiamo a pubblicarne di nuove, incentrate su aree critiche per le quali è prioritario fornire agli operatori sanitari indicazioni utili ad affrontare il problema dolore in modo strutturato e appropriato.

Di recente, inoltre, per valutare l’efficacia del lavoro che il Gruppo sta portando avanti e avere un’idea realistica della qualità dei servizi che forniamo, abbiamo deciso di dar voce proprio ai fruitori finali di questi servizi: bambini e genitori, che ci hanno aiutato a capire come migliorare le cose.

Il 26 e 27 settembre 2015, durante il “Piper Weekend”, i 29 centri aderenti a Piper hanno aperto le porte alla prima indagine focalizzata sui piccoli pazienti dimessi dai Pronto soccorso, e sugli adulti che li hanno accompagnati, con l’obiettivo di rilevare quanto e come il dolore pediatrico venga preso in carico, misurato e trattato dal personale sanitario.

La survey, che ha avuto il patrocinio del ministero della Salute, della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) e dell’Associazione ospedali pediatrici italiani (Aopi) e il contributo incondizionato di Angelini, è stata la più ampia e sistematica finora realizzata in Italia a tal fine.

Condotta su 644 bambini e 923 adulti, l’indagine Piper Weekend ha rilevato un alto livello di soddisfazione degli utenti per l’assistenza ricevuta, pur evidenziando alcuni fronti su cui occorre ancora lavorare.

Nella percezione dei genitori, infatti, il personale dei Pronto soccorso si è mostrato molto (57%) o abbastanza (38%) attento al dolore dei piccoli pazienti. Le mamme e i papà intervistati, nel 95% dei casi, si dichiarano abbastanza o molto soddisfatti di come il dolore dei propri figli sia stato gestito da medici e infermieri. I bimbi, in genere, lasciano i Ps senza o con meno dolore (77%), mentre il 23% viene dimesso con un dolore uguale per intensità a quello provato al momento dell’accesso.

Permangono, tuttavia, margini di miglioramento per un’assistenza analgesica davvero a misura di bambino. Solo in 1 caso su 4, infatti, si procede alla misurazione dell’intensità dolorosa; poco meno della metà dei piccoli pazienti riceve un trattamento antidolorifico e, di questi, il 50% in meno di 20 minuti.

Una particolare variabile presa in esame riguarda il recepimento o meno, da parte dei 29 Ps sottoposti all’indagine, di specifiche raccomandazioni sulla gestione del dolore pediatrico. Nelle strutture che, al momento della survey, avevano già implementato le raccomandazioni Piper, è emersa più attenzione da parte del personale verso il dolore del bambino, maggiore propensione a misurarlo e trattarlo e, quindi, una miglior qualità della presa in carico del problema.

Per questo motivo il Gruppo Piper prosegue il suo lavoro di stesura di raccomandazioni utili agli operatori dei Ps; di prossima pubblicazione quelle su dolore addominale, da trauma, da anemia falciforme e nel bambino disabile. Le tipologie algiche individuate sono relative a disturbi ricorrenti nei piccoli pazienti che accedono al Ps e a problematiche particolarmente delicate da gestire.

La patologia traumatica, ad esempio, è la causa più frequente (dal 20 al 35% dei casi) di accesso al Pronto soccorso, arrivando a rappresentare fino al 50% di tutte le emergenze pediatriche. Nel bambino dopo il primo anno di vita, i traumi costituiscono la prima causa di mortalità, dovuta soprattutto a trauma cranico (Tc), che rappresenta quasi la metà dei traumi infantili: in Italia, ogni anno, giungono al Pronto soccorso, per Tc, circa 300.000 bambini, dei quali circa due terzi con un’età inferiore ai 4 anni.

Anche la prevalenza di bambini con problemi cognitivi e/o neuromotori è in continuo incremento e, sempre più spesso, gli operatori della salute si trovano a confrontarsi con questi pazienti e con le loro famiglie. Nei bambini con problemi, rispetto a quelli sani, il dolore è molto più frequente e severo, e le cause che lo determinano sono molteplici. Inoltre, valutazione, diagnosi e misurazione del dolore sono procedure particolarmente complesse da mettere in atto, per una serie di motivi: l’incapacità/difficoltà del bambino nel comunicare verbalmente e non, la limitata espressività facciale e corporea, la scarsa capacità di proiezione e percezione del proprio corpo e di quanto succede, le disabilità sensoriali (uditive e/o visive) che influenzano negativamente capacità relazionali e linguistiche.

La fondamentale linea d’indirizzo alla base di tutte le raccomandazioni è che, indipendentemente dall’età del bambino e dalla tipologia di dolore, quest’ultimo vada sempre diagnosticato, misurato, trattato e monitorato.

Il Gruppo Piper promuove anche attività a scopo divulgativo sulla popolazione, spesso poco informata sul diritto dei bambini a non soffrire. Dopo aver distribuito, nel 2013, 10.000 copie di un Poster sulla misurazione della sofferenza nelle diverse età pediatriche, nel 2014 il gruppo Piper ha realizzato il Video “Dolore? No Grazie!” patrocinato dal ministero della Salute. Il filmato è visibile presso hall e sale di attesa delle strutture sanitarie di emergenza e non. L’obiettivo è sensibilizzare i genitori dei piccoli pazienti circa l’importanza imprescindibile della misurazione e del trattamento antalgico in età pediatrica.

L’auspicio è che iniziative di questo tipo, così come la continua produzione di raccomandazioni per gli operatori sanitari che stiamo portando avanti, promuovano un cambiamento culturale, perché è necessario ed è possibile lavorare sull’analgesia pediatrica con ottimi risultati.

Franca Benini

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