Lavoro e professione

Cosmed scrive a Governo e Regioni: «Accelerare sui contratti»

di Cosmed

In una lettera inviata al Presidente del Consiglio, ai Ministri della salute e pubblica amministrazione e al Coordinatore della Commissione salute delle Regioni, la Cosmed, pur apprezzando l'emanazione dell'atto di indirizzo sulle aree contrattuali, ne rileva alcune criticità.

Ecco il testo della lettera
La Cosmed e le organizzazioni sindacali che la compongono (Anaao Assomed, Aaroi- Emac, Fvm, Fedir sanità, Anmi Assomed Sivemp Fpm, Direr e Sidirss) che rappresentano la principale confederazione di tutta la dirigenza pubblica e la principale aggregazione della dirigenza medica e sanitaria accolgono con favore l'Atto di indirizzo per la definizione dei comparti e delle aree.

Si tratta di una disponibilità che dovrà proseguire con la riapertura della stagione contrattuale, necessaria dopo sette anni di blocco. È interesse di tutti gli attori (Governo, Stato, Regioni, organizzazioni sindacali) aggiornare al più presto un impianto contrattuale non più adeguato non solo nei riguardi delle aspettative dei lavoratori ma anche rispetto alle innovazioni e ai bisogni di salute della popolazione.

In tal senso abbiamo apprezzato l'atto di indirizzo del governo per favorire un accordo sulle aree contrattuali in coerenza con la riforma della pubblica amministrazione che ha distinto i ruoli della dirigenza sulla base delle diverse funzioni.

Nel merito la separazione della Dirigenza Tecnica, Professionale ed Amministrativa da quella Sanitaria, già auspicata dalla Conferenza Stato-Regioni e ribadita dalla legge di riforma della Pubblica Amministrazione (art.11 legge 124/15), prende atto della differenze in materia di formazione e reclutamento di questa dirigenza che trova il suo ordinamento esclusivamente nella legge 165/01 (mentre la dirigenza sanitaria fa riferimento alla 229/99).

Appaiono assolutamente evidenti le differenze di stato giuridico e degli istituti economici e normativi della dirigenza sanitaria, mentre l'inclusione della dirigenza Tpa del Ssn nell'Area Regioni Enti locali, oltre a valorizzare tale dirigenza, favorisce la riorganizzazione e la mobilità della dirigenza amministrativa anche in considerazione dell'abolizione delle Province. Infine qualora la dirigenza Tpa venisse accorpata alla dirigenza sanitaria scomparirebbero le sigle amministrative autonome e sarebbero i medici a stabilire le regole contrattuali di questa dirigenza con evidenti ricadute negative sulle specificità di tali figure e sui posti di lavoro. Non solo le sigle autonome della dirigenza medica e sanitaria, ma anche le sigle autonome della dirigenza amministrativa auspicano infatti questa separazione.

Cosmed, a differenza di altri, non ha alcun intento egemonico nei confronti di alcune categorie e ritiene che le articolazioni più significative della Dirigenza pubblica possano e debbano esprimersi autonomamente.

La Dirigenza rivendica la sua autonomia rispetto a logiche apparentemente espresse in forma “unitaria”, ma che sottendono l'omologazione subalterna della dirigenza al comparto.
Gli attori sono infatti diversi come pure la rappresentatività e i ruoli da svolgere.

Nella dirigenza infatti (si vedano le certificazioni Aran) il sindacalismo autonomo rappresenta il 70% e la stessa Cosmed supera per adesioni la somma di Cgil, Cisl e Uil, raccogliendo le sue deleghe anche in quella Sanità pubblica che non appartiene al Ssn.
Ogni collaborazione è auspicabile e positiva, ma senza prevaricazioni e nel rispetto dei rispettivi ruoli.

Non possiamo non denunciare come l'accordo sulle aree sconti ritardi ingiustificabili anche da parte sindacale. Ribadiamo che i contratti vengono prima di tutto e di tutti e che ogni tatticismo va rimosso il più presto possibile, pena la perdita di credibilità dell'intero movimento sindacale. Confidiamo in un incisivo ruolo del Governo e delle Regioni per favorire lo sblocco dei contratti e restiamo a disposizione per ogni utile interlocuzione


© RIPRODUZIONE RISERVATA