Lavoro e professione

Migranti, tra percosse e infezioni alla ricerca di una vita normale

di Daniela Oberti (infermiera Medici senza frontiere nel campo di Idomeni)

Oggi nel campo di transito di Idomeni, in Grecia, si contano più di 11.000 persone, per un campo che potrebbe accoglierne massimo 1.500. Le stime parlano del 35% di persone sotto i 18 anni, 25% famiglie, 6-7% disabili. Da una settimana il confine macedone consente il passaggio di 100-300 persone al giorno, mentre molte di piu' raggiungono il campo a piedi dai campi precedenti. Quello più vicino dista 25 km, dunque ci sono persone ferme in questo campo o nell'area anche da 10-15 giorni.
Lavoro come infermiera presso l’ambulatorio di Medici senza frontiere (Msf) nel campo, una delle organizzazioni mediche presenti per offrire cure gratuite 24h/24.
Da qualche giorno cerchiamo di essere sempre presenti durante il giorno, poichè le consultazioni sono molte e una sola equipe medica non è sufficiente.
Nell'ambulatorio incontro persone stanche e sotto stress fisico e psicologico.
Presentano patologie o disabilità già nel loro paese d'origine, i cui sintomi possono essere esacerbati dal difficoltoso viaggio e la condizione attuale di vita nel campo. Ma ci sono anche persone che si sono ammalate proprio a causa del lungo e stressante viaggio e per lo scarso accesso alle cure o alla possibilità di prevenzione delle stesse.

Le infezioni respiratorie
Le patologie più frequenti sono le infezioni respiratorie (raffreddori, influenze, bronchiti, polmoniti.), legate alle condizioni di vita al campo e al freddo. Di notte le temperature si aggirano sui 10 gradi e la maggior parte dei rifugiati dorme in semplici tende da campeggio non riscaldate o per terra, avvolti nelle coperte.
A seguire si riscontrano i mal di testa, dolori generalizzati, e soprattutto le patologie croniche. Ci sono molti bambini e adulti che soffrono di diabete, asma, ipertensione, epilessia. Spesso da giorni o settimane non assumono tutta o parte della loro terapia poichè l'hanno terminata lungo il viaggio o l'hanno persa durante l'attraversamento con i barconi del mar Egeo. Ci sono infezioni gastroenteriche (vomito, diarrea, mal di stomaco) ed infezioni cutanee legate alle scarse condizioni igienico-sanitarie. Msf e le altre Ong provvedono quotidianamente alla fornitura di coperte, vestiti, kit igienici, ma non sono mai a sufficienza per coprire i fabbisogni di tutti. Occorre fare una lunga fila per recarsi alla toilette, alla doccia, per la distribuzione del pasto.

Donne incinte
Ci sono molte donne incinte ai vari mesi di gravidanza che vengono alla clinica per dolori, infezioni delle vie urinarie o perché sono quasi al termine della loro gravidanza.
Non mancano neonati, spesso nati in Turchia, che non hanno avuto ancora accesso alla copertura vaccinale. Molti pazienti hanno dei traumi da semplici medicazioni di ferite di bambini che cadono giocando nel campo, a persone disabili dalla nascita o in seguito a mutilazioni per esplosioni d'arma da fuoco, pazienti che hanno subito un intervento chirurgico nei mesi precedenti e necessitano una medicazione della loro ferita o al moncone del loro arto.
Ci sono disabili che presentano lesioni da decubito al sacro e alla schiena per essere stati troppo tempo sulla carrozzina senza essere mobilizzati.
Un mese fa quando sono arrivata, ho incontrato degli uomini con i piedi cianotici e senza sensibilità, poichè raccontavano di aver attraversato zone della Turchia in mezzo alla neve.
Ci sono lesioni ai piedi per le persone cha arrivano dal campo precedente, camminando a lungo con scarpe non loro, non del loro numero, inidonee a tale cammino.
Ci sono traumi conseguenti al viaggio in mare: persone raccontano di essere caduti mentre salivano o scendevano dall'imbarcazione che dalla Turchia li ha condotti alle isole greche. Una ragazza l’altro ieri lamentava un dolore ad una gamba, aveva un livido: mi ha detto di aver ricevuto una bastonata sulla barca dal trafficante.

Problemi dentali e percosse
Ci sono persone che presentano dolori per le percosse della polizia macedone o morsi dei loro cani: sono coloro che hanno cercato di attraversare il confine illegalmente, vengono scoperti dalla polizia che usa la violenza prima di rimandarli in Grecia.
Non mancano parecchi problemi dentali: dolori, infezioni, scarsa possibilità di una corretta igiene e prevenzione.
Ci sono molti anziani con vari problemi legati alla loro età, come diabete, ipertensione, dolori articolari diffusi, maggior vulnerabilità ad infezioni.
I casi piu' gravi che inviamo all'ospedale con l'ambulanza sono donne incinte che devono partorire, infarti, polmoniti, donne gravide con emorragie, bambini disidratati per vomito e diarrea, dolori poco gestibili legati a precedenti interventi successivi a esplosioni. Tali casi li inviamo con l'ambulanza all'ospedale greco pubblico piu' vicino alla cittadina di Kilkis, che dista circa 30 km dal campo.
Gli altri casi non urgenti vengono mandati in ospedale con un apposito pulmino di Msf. Si tratta di pazienti che necessitano di sedute dialitiche, medicazioni complesse da fare in campo sterile, accertamenti ematici, indagini radiologiche o ecografiche.
Non mancano molti disturbi post traumatici da stress. A volte le persone vengono in ambulatorio per un 'semplice' mal di testa o dolore generalizzato, ma quando si cerca di approfondire, si capisce che il malessere proviene da cio' che hanno vissuto nel loro paese di origine: c'è chi racconta con le lacrime di essere stato in prigione, chi ha visto morire davanti ai suoi occhi una mamma o un cugino. C'è chi racconta del pericoloso viaggio in mare. Oltre al bagaglio traumatico, c'è anche il dramma di ciò che stanno vivendo attualmente: scarse condizioni abitative, igieniche, sanitarie e soprattutto la completa incertezza di quella che sarà la prossima tappa verso la meta del nord Europa desiderata. Tutti hanno la speranza di raggiungere al piu' presto una nuova 'casa' per potersi finalmente fermare, occuparsi dei propri figli, lavorare, curarsi.
Insomma persone come noi che desiderano ritrovare una vita normale...


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