Lavoro e professione

Onotri (Smi) su circolare Lorenzin: «Ulteriore confusione su gestione h16»

di Smi (Sindacato Medici Italiani)

Una buona e una cattiva notizia, ieri abbiamo assistito alla ferma presa di posizione dell'Anci della Puglia, dopo quello della Sardegna, contro l'h16 e poi, la pubblicazione di una circolare del ministro Lorenzin sempre sull'atto di indirizzo. Due episodi che Pina Onotri, segretario generale Smi, commenta così: «La comunicazione del ministro invece di chiarire, crea e fa confusione sia per il metodo sia per i contenuti. Intanto non c'è nessuna marcia indietro sull'h16, ma fa sorgere anche alcune altre preoccupanti questioni: si fa riferimento alle eccezioni per le aree disagiate e per quelle distanti dagli ospedali, ma per il resto del Paese, quindi si conferma che tutto verrà scaricato sul 118 e i Pronto soccorso?
Non è preoccupante, che la riforma prima ancora di partire necessiti di deroghe!
Ma soprattutto il ministro fa una circolare esplicativa su un Atto di Indirizzo fatto dal Comitato di settore per il Comparto Regioni-Sanità, chiedendo alcune modifiche del documento, invece di rilevare come questo strumento sia inadeguato per riformare la continuità dell'assistenza, perché contrasta con leggi ancora vigenti».
«Infatti: è bene ricordare - spiega il segretario Smi - che l'atto di indirizzo prevede indicazioni per il rinnovo degli Acn di medicina generale e di pediatria di libera scelta e che questi non possono, però, intervenire nell'assetto organizzativo dell'assistenza territoriale con specifico riferimento all'emergenza territoriale, disciplinata da altre norme e assicurata con personale che risponde in larga misura ad altro contratto, quello della dirigenza medica. Non solo: segnaliamo che partendo dal d.lgs. 502/92 (e successive modifiche e integrazioni) sino alla cosiddetta legge Balduzzi si sono definite negli anni convenzioni con i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta proprio centrate sulla continuità assistenziale h24, non già sull'h16».
Onotri, quindi, mette in evidenza come questa sia una “scelta iniqua e ingiusta nei confronti della cittadinanza, ma anche sbagliata dal punto di vista dell'efficienza e dei tagli, perché non porterà ad alcun risparmio, anzi produrrà un lievitare dei costi per l'utilizzo improprio dei servizi di emergenza e Pronto soccorso”
“Non abbasseremo la guardia - conclude - faremo sì che i riflettori sulla vicenda non si spengano, per tutelare pazienti e medici anche con le assemblee programmate dallo Smi in tutto il Paese. Intanto, nonostante il 'muro di gomma' del ministro Lorenzin, il fronte dei contrari si è allargato, in questo senso segnaliamo l'intervento dell'Anci Sardegna e Puglia (di seguito il link), dell'Ancpi, del Comune di Napoli e di diversi altri piccoli centri, ma anche di Federconsumatori; e poi le interpellanze presentate da Pd, Sel, Forza Italia, 5 Stelle, in parlamento e nei consigli regionali.
Quindi, sul fronte sindacale: la recente presa di posizione dell'Anaao, che si aggiunge a quella dello Smi, insieme a Cgil-Cisl-Uil, Simet e Fimeuc, che a suo tempo hanno dato vita alla manifestazione dell'11 maggio, a Roma. In solitudine rimane chi, a detta del ministro al question time della Camera, è l'ispiratore del provvedimento, anche se poi incomprensibilmente i vertici di questo stesso sindacato hanno preso le distanze da quanto dichiarato dalla stessa Lorenzin. Quale sia la realtà dei fatti non è dato saperlo. Sarebbe bene anche che si smettesse di fare polemiche sulla pelle dei cittadini, accusando pretestuosamente chi appunto sta facendo una battaglia per la trasparenza. Si avvii, invece, un confronto su che modello di sanità si vuole per il futuro, aprendo una vera stagione di riforme, con leggi adeguate e organiche, con risorse certe e non con strumenti pasticciati come un Atto di Indirizzo”


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