Lavoro e professione

Enpam, via libera della Cassazione al prelievo sul fatturato delle cliniche private

La Corte di Cassazione «ha messo fine a un’annosa diatriba, stabilendo che i medici e odontoiatri che lavorano per società accreditate con il Servizio sanitario nazionale (Ssn) hanno diritto a un contributo calcolato sul fatturato». Lo sottolinea l’Enpam ricordando come «dal 2004 le strutture sanitarie private accreditate con il Ssn debbano destinare il 2% del loro fatturato in convenzione con il Ssn al Fondo di previdenza specialisti esterni dell’Enpam, ma in molti casi si sono opposte al pagamento, avviando contenziosi e cercando di far passare il principio che i contributi, al massimo, sono dovuti sui compensi pagati ai medici e non sulle somme, ben più elevate, fatturate alle Asl».

Per il presidente della Cassa, Alberto Oliveti, si tratta «di una buona sentenza che ci conforta sulla bontà delle scelte che abbiamo fatto in questi anni» e ora «è il momento di passare all’esecutività degli incassi, e possiamo farlo a termini di legge». L’Enpam spiega che è «un considerevole aumento dei contributi pensionistici che verranno versati al Fondo, impossibilitato finora a raggiungere un normale equilibrio. Negli ultimi anni l’Ente aveva affiancato all'azione legale un costante incremento delle attività ispettive nei confronti delle società morose, con oltre 200 decreti ingiuntivi emessi dal proprio Servizio ispettivo che hanno portato a circa 15 milioni di euro di contributi recuperati».


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