Lavoro e professione

Pediatria, stop and go tra Fimp e Sisac nella trattativa sul rinnovo della convenzione

La federazione dei medici pediatri (Fimp) proca a ricucire gli strappi con la controparte pubblica (Sisac) in vista del rinnovo della convenzione della pediatria di famiglia. La Fimp ha presentato la propria proposta sui primi articoli che contengono i principi generali su cui sviluppare il rinnovo della convenzione, in precedenza già condivisi con i quadri sindacali.
Nell’incontro odierno, secondo il presidente Giampietro Chiamenti «si sono alternati momenti di convergenze e criticità seppur non insormontabili e il confronto è proseguito tra aperture e riserve da ambo le parti». Ma su alcuni passaggi importanti che rischiano di stravolgere il contesto nel quale attualmente si svolge e si regola il rapporto convenzionale del pediatra di famiglia, «lo strappo è stato inevitabile».
Per la Fimp «è inaccettabile» che si vogliano applicare interamente al rapporto di lavoro del pediatra di famiglia le norme del D.lgs. 27 ottobre 2009 n.150 previste per il pubblico impiego, piuttosto che soltanto quanto specificamente previsto per il settore del convenzionamento.
«Come altrettanto inverosimile - aggiunge Chiamenti - è poter prevedere che nel nuovo accordo sia negato il tradizionale ruolo di condivisione dei comitati aziendali, riducendo il ruolo di rappresentanza della categoria, con il risultato di esasperare le norme che riconducono ad un quadro di subordinazione al distretto».
Pur apprezzando gli aspetti positivi del confronto, Fimp auspica «che la pausa estiva sia utile a riflessioni che riconducano il rinnovo della convenzione al necessario adeguamento che le norme legislative vigenti richiedono ma senza voler stravolgere l'impianto generale e le funzionalità che hanno permesso alle famiglie italiane di avere una adeguata assistenza sanitaria per i loro figli».
«La Fimp si batterà per questo - conclude Chiamenti - sperando che una maggiore disponibilità e una minore rigidità applicativa della parte pubblica, come si addice ad un tavolo al quale si lavora per il rinnovo contrattuale, possa ricucire strappi che oggi appaiono evidenti, per favorire la realizzazione di un accordo in grado di traghettare verso un rinnovato e impegnativo modello assistenziale».


© RIPRODUZIONE RISERVATA