Lavoro e professione

La gallery/ Pet therapy, non solo coccole ma cure vere

di Mariateresa Labanca

Lessie, Cuchi, Paco e Giove: quando erano solo dei cuccioli abbandonati per strada nessuno avrebbe mai scommesso sui miracoli che ora sono in grado di fare. Qualcuno li ha salvati e dato loro molto di più di una casa, li ha addestrati e li ha resi dei veri e propri terapeuti a quattro zampe.

Cani da cura quelli dell'associazione culturale Bau (acronimo per “Benessere animale e umano”) di Bergamo – Centro italiano di pet therapy metacorporea - che quasi come a ricambiare l'amore ricevuto da chi li ha sottratti ad abbandono e fame, a loro volta donano, senza pregiudizi o condizionamenti. Dispensano coccole, profondo affetto, sono in grado di suscitare emozioni immediate di comprensione e fiducia. Sui piccoli pazienti dei tanti ospedali che negli ultimi tempi hanno aperto le porte ai cani in reparto, vegliano come se fossero i loro cuccioli. Nelle residenze per anziani, dove il ricorso alla pet therapy è sempre più frequente, anche un piccolo coniglio dal manto bianco può stimolare reazioni nel paziente, fino ad allora impensabili. Così, il signore che da tempo si rifiutava di interagire con gli altri, ritrova nel suo compagno peloso lo stimolo per riprendere a sorridere e relazionarsi con il mondo esterno.

Ajlin, il gigante buono dal manto nero e una macchia bianca benedice l'incontro tra due mani segnate dal tempo. È la spalla sicura a cui il ragazzo disabile può appoggiarsi senza alcuna diffidenza. Nel perfetto gioco di complicità, l'amico fedele si presta anche allo scambio di ruoli: è lui l'oggetto delle cure del giovanissimo paziente che ne ascolta i battiti. A volte non sono necessari neanche i giochi: basta condividere lo stesso divano, guardando nella stessa direzione, l'uno al fianco dell'altro, per sentirsi in perfetta sintonia.

Non si tratta solo del classico stereotipo sul migliore amico dell'uomo. Cani, gatti, conigli , cavalli e gli altri animali che si sono mostrati particolarmente adatti a questo utilizzo, hanno reali e certificate capacità terapeutiche su chi vive condizioni di disagio psichico e fisico. Oltre ad avere capacità educative, migliorando apprendimento e rapporti interpersonali. Ed èper questo che anche tra i banchi delle scuole o nelle sale gioco degli asili è sempre più frequente la presenza di animali addestrati. Migliorano spirito di osservazione e creatività, ma soprattutto favoriscono comunicazione e aiutano a superare forme eccessive di timidezza o aggressività. Attraverso le attività ludiche i bambini vengono educati alla diversità e maturano un senso di fiducia nei confronti del prossimo. Superano timidezze ma anche istinti aggressivi latenti.

Regole omogenee
C'è ormai una consapevolezza matura sui benefici della pet therapy e, soprattutto, c'è l'accordo Stato-Regioni , siglato un anno fa, con le linee guida degli interventi assistiti con gli animali. Così l'Italia, primo Paese al mondo, ha fissato regole omogenee su tutto il territorio nazionale e standard di qualità per l'accreditamento delle strutture che fanno con gli animali. Tutte le Regioni sono state invitate a prenderne visione e a recepire le linee guida. «Ma - avverte Spartia Piccinno, referente dell’ Associazione italiana pet therapy - al momento la situazione non è ancora omogena. Per questo, chi è interessato agli interventi assistiti con gli animali deve avere la cura di verificare l'accreditamento degli enti a cui si rivolge».



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