Lavoro e professione

Via al 72° Congresso Fimmg, apre il vicesegretario Scotti: «Abbiamo fretta, il Paese ha bisogno della convenzione»

di L.Va.

Si è aperto oggi in Sardegna il congresso nazionale Fimmg numero 72. A sorpresa, la relazione è stata letta dal vicesegretario vicario uscente Silvestro Scotti e non dal presidnete dimissionario Giacomo Milillo.

Tra i passaggi fondamentali della relazione l’appello a fare presto con il rinnovo della convenzione: «Durante questo Congresso si discuterà “dell'ACN che verrà”. Non vogliamo più verbi al futuro abbiamo bisogno “dell'ACN che serve” per curare i nostri pazienti attraverso quei processi che, nelle realtà in cui sono stati attuati, stanno dimostrando la loro efficacia nella gestione della fragilità, della cronicità e della domiciliarità favorendo il lavoro di gruppo pur mantenendo l'individualità fiduciaria, dotando la Medicina Generale di personale e di diagnostica di primo livello e gestendo il tutto in un'ottica di medicina d'iniziativa». E sul testo dell’Acn Scotti ha tuonato : «Non accetteremo la diluizione dell'Accordo collettivo nazionale o una sua superficializzazione».

L’appello al Governo è soprattutto teso a evitare rinvii ulteriori: «Abbiamo fretta. Il documento di programmazione economico-finanziaria del paese incombe ed esiste la necessità che sia scritto in quella agenda di scelte di programmazione e politiche economiche il ruolo che questo Governo vuole assegnare ai medici di medicina generale convenzionati e conseguentemente al mantenimento del Servizio sanitario nazionale».

Non è mancata poi la stoccata alle Regioni a cui si chiede chiarezza sugli Accordi decentrati per rendere in ogni caso possibile l’applicazione nazionale del Lea: «La diversità è sempre ricchezza purché non diventi diseguaglianza».


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