Lavoro e professione

Come prevenire i reati tra norme e profili contabili: la presentazione a Roma del volume edito da Il Sole-24Ore

di Red.San.

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La salute è generalmente definita come la condizione di benessere della persona nelle sue diverse componenti e funzioni: fisiche, mentali, affettive e sociali. Essa non si identifica, quindi, con la mera assenza di malattia o infermità, bensì con l’idea di benessere riferita alla persona nella sua globalità; ed è per tale motivo che il concetto stesso di salute, indicato dalla Costituzione quale diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività, deve realizzarsi nella corretta gestione delle attività poste in essere dagli attori, pubblici e privati, coinvolti istituzionalmente nel complesso impianto organizzativo del Ssn preposto al suo soddisfacimento.

L’obiettivo “salute”, quindi, deve essere perseguito non solo con l’ausilio delle discipline mediche, ma anche di quelle giuridiche. Il volume “La prevenzione dei reati nelle strutture sanitarie pubbliche e private”, curato da Giuseppe Melis, Ivano Maccani e Andrea Francesco Tripodi (Edizioni Il Sole 24 Ore, 2016) - che sarà presentato a Roma il 28 ottobre alle 15 presso Luiss Guido Carli, Viale Pola 12 - risponde proprio all’esigenza di individuare, nella profonda complessità delle attività riferibili alla tutela della salute, una serie di principi e criteri utilizzabili dai soggetti che di salute si occupano quotidianamente (amministrazioni centrali, Asl, enti locali, privati, medici e professionisti sanitari), al fine di prevenire i rischi di condotte elusive e fraudolente, come tali estremamente dannose per la società civile.

In questa chiave di analisi, il tema della prevenzione dei reati nelle strutture sanitarie si sviluppa, nel testo, su due differenti poli ontologicamente connessi: da un lato, l’organizzazione amministrativa dello Stato e delle Regioni, che intervengono, in qualità di soggetti regolatori, a tutela della correttezza delle attività mediante complessi procedimenti di controllo (ad esempio, il monitoraggio della spesa farmaceutica, il rapporto con i privati accreditati, i profili di danno erariale); dall’altro, il concreto esplicarsi delle attività dei soggetti rientranti nell’organizzazione del Ssn (in relazione, ad esempio, alla gestione degli appalti pubblici, ai rapporti di lavoro, alla gestione dei rifiuti e delle cautele in ambiente di lavoro o, ancora, ai rapporti con i pazienti). In tal senso, lo sforzo di analisi dei singoli istituti giuridici da parte degli Autori è preordinato a fornire un ausilio all’applicazione, in concreto, delle regole vigenti.

Con chiarezza e sistematicità, si intende altresì indirizzare le scelte di tutti i soggetti coinvolti nella gestione delle suddette attività, proprio al fine di evitare comportamenti non corretti, in grado di incidere negativamente sul contesto dinamico della salute. Il volume si articola in una Parte prima, nella quale sono delineati compiutamente i profili generali riferibili alla normativa di riferimento (Dlgs 231/2001 e legge 190/2012). Segue una seconda Parte, nella quale sono analizzate le specifiche e principali aree di attività delle strutture sanitarie pubbliche e private, al fine di evidenziarne i profili problematici e individuare, in generale, corrette soluzioni operative volte a prevenire la commissione di reati. Conclude l’opera un’ultima Parte terza, specificamente riferita alla responsabilità contabile, che funge da ideale chiusura del volume, tenuto conto che il tema del danno erariale è affrontato in relazione alle aree di attività approfondite nei capitoli precedenti.


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