Lavoro e professione

Un nuovo Codice deontologico per gli infermieri

di B.Gob.

Anteprima. La versione attuale, ferma al 2009, andava senz’altro aggiornata. Troppa acqua è passata sotto i ponti, sia per il nostro servizio sanitario nazionale sia per la categoria. Così gli infermieri Ipasvi puntano al restyling del loro Codice deontologico, con tanto di dieta dimagrante perché l’articolato si allggerisce. La prima bozza sarà presentata sabato 26 novembre a Roma al Consiglio nazionale, cui partecipano i presidenti dei 103 collegi provinciali. Poi, si va alla consultazione on line di tutti gli infermieri, chiamati a esprimersi in vista della versione finale.

I sei capitoli del testo affrontano la professione a 360 gradi: dai valori-base del nursing all’organizzazione del lavoro, in fase di radicale evoluzione. Tanto che tra le principali novità del testo c’è il nuovo ruolo professionale dell’infermiere: è tra gli attori del governo clinico, agisce sulla base del proprio livello di competenza, promuove le migliori condizioni di sicurezza del paziente. Non solo: il nuovo Codice valorizza l’integrazione tra professionisti - tra infermieri ma anche con le altre figure assistenziali - e richiede ai suoi destinatari le competenze per saper valutare, e comunicare, il contesto in cui si trova l’assistito. Che non può mai essere lasciato solo né tanto meno abbandonato. Insomma, serve una professionalià matura, che va adeguatamente formata. A maggior ragione in vista di setting assistenziali specifici o complessi, come le cure palliative, che il Codice non trascura: la nuova deontologia richiede infatti di assistere la persona, rispettandone le volontà rispetto al fine-vita.


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