Lavoro e professione

Fabbisogni di personale, Lorenzin apre il tavolo tecnico ai sindacati

di B.Gob.

Il tavolo tecnico per la definizione dei fabbisogni di personale sanitario “aprirà” a quello che fino a oggi era stato solo un convitato di pietra: l’arco delle sigle sindacali della dirigenza medica sanitaria. La lunga riunione al ministero della Salute ha insomma dato i frutti che le sigle si aspettavano: «In settimana - spiega il segretario nazionale dell’Anaao Assomed Costantino Troise - la ministra Lorenzin si è impegnata a inviarci una bozza di documento, così che si possa ridiscutere il modello, inaccettabile, che ha già prodotto risultati distastrosi nel Lazio e in Sicilia. In ballo c’è la definizione della spinosissima questione precari. Il nostro coinvolgimento, voglio ricordarlo, era previsto nell’articolo 22 del Patto per la salute».

A riassumere la vicenda e a mettere in guardia contro il «rischio di un drastico taglio delle assunzioni previste sulla base dei fabbisogni di personale medico-sanitario presentati dalle singole Regioni», è il segretario della Fp-Cgil Medici, Massimo Cozza. «Le Regioni, come era previsto - ha spiegato Cozza - hanno presentato al ministero della Salute il fabbisogno di personale medico-sanitario per il territorio. A questo punto, il ministero dell’Economia ha dato mandato ad una commissione, già al lavoro per definire le reti assistenziali, di dare una valutazione rispetto a fabbisogni presentati, ma la commissione sta usando una metodologia discutibile, basata solo su calcoli economici e senza valutare parametri come la complessità clinica o altri fattori». Così, afferma Cozza, «la commissione ha tagliato le stime delle Regioni, con una drastica riduzione delle possibilità di assunzione». Ora sarà dunque avviato un tavolo tecnico sindacati-ministero della Salute per rivedere tale metodologia di valutazione, per correggerla in corso d'opera. I criteri utilizzati dalla commissione, conclude Cozza, «sono infatti per noi inaccettabili, perchè i medici non sono robot che eseguono lavoro ripetitivo e bisogna valutare vari parametri; vanno quindi subito rivisti i criteri, consentendo le assunzioni che erano previste entro dicembre 2016».

Incassata una risposta positiva alla propria richiesta di modifica del calcolo dei fabbisogni, i sindacati puntano ora sull’attuazione della parte normativa del contratto . Anche perché sul fronte economico c’è poco da aspettarsi: è in dirittura d’arrivo, hanno appreso da Lorenzin, il decreto attuativo della legge di Bilancio 2017 sulla destinazione dei fondi contrattuali . Le risorse sono, com’è ovvio, confermate. E sono magre: sul miliardo complessivo, 300 milioni per la sanità e 80 milioni per la dirigenza medica sanitaria.



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