Lavoro e professione

Fisco, nel 730 precompilato 2017 spese mediche per 23 miliardi

di Marco Mobili


La precompilata 2017 fa il pieno di spese sanitarie. Nel prossimo modello 730 o Unico precompilato sono stati raccolti oltre 700 milioni di documenti per un valore 23 miliardi di euro. Quasi 200 milioni di documenti in più rispetto alla precompilata del 2016 quando tra ricevute e scontrini inviati da strutture e medici i documenti furono 500 milioni per un valore complessivo di 14,6 miliardi di euro. È quanto affermato da Cristiano Cannarsa, presidente e ad di Sogei (la società che gestisce l'anagrafe tributaria per conto dell'amministrazione finanziaria), in audizione davanti alla commissione bicamerale di vigilanza sull'anagrafe tributaria nell'ambito dell'indagine conoscitiva svolta per la razionalizzazione delle banche dati e per il contrasto dell'evasione fiscale.

“Fai da te” per due milioni
Il potenziamento dei dati contenuti nella precompilata rappresenta sicuramente un elemento determinate per incentivare il ricorso diretto alla dichiarazione precompilata. Cannarsa, infatti, ha ricordato che il 730 “fai da te” ha attirato solo due milioni di contribuenti sui 20 milioni di dichiarazioni precompilate targate 2016. Un dato, questo, che va letto anche in considerazione di altri due fattori rilevanti: «Rispetto ai 20 milioni - ha precisato Cannarsa - il livello di digitalizzazione del cittadino non è altissimo e spesso il contribuente chiede assistenza a un Caf o a un professionista». Inoltre, con le nuove regole della dichiarazione precompilata è il «Caf che si assume la responsabilità» sui dati inviati al Fisco e dunque rappresenta una garanzia ulteriore per il cittadino. Nonostante questo Cannarsa è convinto che l'appeal degli italiani con la dichiarazione precompilata sia destinato a crescere sensibilmente. Grazie anche ai diversi canali di uso delle credenziali, si è arrivati ad una richiesta di «cinque milioni» di credenziali, ha detto Cannarsa. Per l'ad di Sogei, vero motore informatico di tutta l'operazione, «la precompilata resta comunque il più grande progetto di raccolta dati mai realizzato in Italia» anche in chiave di compliance e di contrasto all'evasione.

E-fattura con la Pa per 900mila imprese
L'audizione davanti alla bicamerale è stata l'occasione anche per rifare il punto sulla fatturazione elettronica e in particolare il ricorso all'e-fattura da parte delle imprese che lavorano con la Pa. La fatturazione elettronica, estesa a tutta la pubblica amministrazione centrale e locale nell'aprile 2015 con l'obbligo per tutte le imprese fornitrici, ha portato ad un «volume di fatture trasmesse e ricevute di oltre 50 milioni» e a «900mila imprese coinvolte». Come ha ricordato Cannarsa «il sistema di interscambio è usato anche nella fatturazione tra privati introdotta da poco ed è facoltativa: le imprese che vogliono possono usarlo e sta progredendo anche in un'ottica di compliance come la normativa sta introducendo soprattutto sul tema dei corrispettivi Iva». In questo senso la Sogei sta già sviluppando la trasmissione telematica dei dati operativi agli apparecchi che rientrano nei distributori automatici: «circa 350mila apparecchi dislocati su tutto il territorio nazionale».

Lavori in corso sull'anagrafe dei residenti
Più complesso invece appare la realizzazione dell'anagrafe unica dei residenti. Il disegno architetturale iniziale prevedeva la dismissione delle anagrafi locali, ma «vi sono state diverse rielaborazioni». Come ha precisato Cannarsa, «le specifiche tecniche sono state approvate definitivamente tra giugno e luglio 2015», quindi «già molto avanti». Il progetto poi «è stato molto monitorato dalla Funzione pubblica» e al 2016 Sogei, che aveva realizzato tutte le applicazioni software, «ha avuto un collaudo positivo da parte del Ministero dell'Interno». Inoltre, ha aggiunto Cannarsa «Solo 14 comuni tra i 27 complessivamente pilota hanno fatto i test» previsti dal monitoraggio e solo 2 comuni sono migrati verso Sogei.


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