Lavoro e professione

Tossicodipendenza: comunità e servizi pubblici in grave difficoltà

Le sostanze psicoattive e le modalità di consumo mutano vorticosamente, il sistema di intervento pubblico e privato è in condizioni critiche, senza orientamenti e finanziamenti adeguati, pur tra sperimentazioni eccellenti e rilevanti inadempienze. La politica nel suo insieme sembra non essere in grado di assumersi le responsabilità necessarie di fronte a domande urgenti. Sulle droghe, l'Italia è in grave difficoltà. È quanto è emerso dall’incontro che si è svolto oggi a Roma a cui hanno partecipato il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca), dalla Federazione dei servizi pubblici delle Dipendenze (FeDerSerD), dalla Federazione Italiana Comunità Terapeutiche (Fict) e da InterCear.

I promotori dell'incontro hanno sottolineato «l'assoluta inadeguatezza», a fronte della notevole diffusione di sempre nuove sostanze e di nuove modalità di consumo, della legislazione italiana, che - ad esempio - non permette di analizzare le sostanze in tempo reale per capire effettivamente di cosa sono composte e, dunque, gli effetti che producono e il loro reale grado di pericolosità. Anche sul fronte delle dipendenze da droghe - è stato sottolineato - abbiamo 20 situazioni diverse a seconda della Regione in cui ci si trova. E questo significa tutele differenti.

Infine, la stessa applicazione della legge e la definizione di reato varia - su punti essenziali come, ad esempio, l'accusa di spaccio - per giudice, tribunale, esponente delle forze dell'ordine. Infine, esponenti delle comunità terapeutiche e dei Sert - servizi torssicodipendenze - hanno sottolineato la «totale insufficienza delle risorse economiche stanziate nel campo delle dipendenze».


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