Lavoro e professione

Trattativa sui contratti, Cosmed: «Restituire dignità al lavoro pubblico. Difendere la specificità della dirigenza»

di Ro. M.

Un tavolo di confronto per risolvere alcune criticità della trattativa contrattuale per il pubblico impiego, dall'effettiva consistenza delle risorse economiche complessive al welfare, dal trattamento fiscale dei dipendenti pubblici a una riforma del modello di partecipazione sindacale nelle relazioni con le parti datoriali. È questa la proposta presentata dall’Aran in un incontro con le confederazioni sindacali, durante il quale non c’è stato il tempo di affrontare anche il nodo del precariato. Lo annuncia una nota della Cosmed, Confederazione sindacale dei medici e dirigenti. Al centro del confronto anche il problema del reperimento dei «famigerati» 80 euro a favore dei redditi più bassi, «risultato effimero - commenta la Cosmed - dell'accordo di fine novembre 2016, con il tentativo di attingere alle risorse contrattuali delle categorie più “ricche”».

La Cosmed ha ribadito che la trattativa contrattuale è «strettamente legata e condizionata dalla prossima legge di bilancio, la quale dovrà non solo finanziare Il prossimo contratto del settore pubblico, ma anche chiarire alcuni aspetti fondamentali, quali la detassazione e la decontribuzione del salario accessorio, attualmente prevista solo per il settore privato.
È infatti insopportabile che il lavoro pubblico sia escluso dal contesto generale delle agevolazioni che in tali ambiti sono state delineate per il lavoro privato. Come scritto su il Sole 24 ore di ieri, “la produttività non può essere riserva del privato”, in particolare nella Sanità, dove esiste una effettiva competitività tra pubblico e privato accreditato, i quali sono entrambi finanziati dal Ssn».

«Escludere i dipendenti pubblici da queste agevolazioni fiscali - continua la Cosmed -significa tra l'altro alterare a vantaggio del privato la competitività delle prestazioni, con alterazione della concorrenza e penalizzando ingiustamente il lavoro pubblico e relegandolo ad un ruolo residuale. Sono in gioco la dignità, la qualità e le prospettive future del lavoro pubblico».

La Cosmed ha quindi chiesto all'Aran di segnalare al Governo il valore e le conseguenze politiche del mantenimento di un regime fiscale discriminatorio dei pubblici servizi.

In sede di legge di bilancio, ribadisce inoltre la Cosmed «si dovrà chiarire che le iniziative di welfare aziendale, la previdenza complementare, nonché il bonus di 80 euro non dovranno decurtare ulteriormente le già scarse risorse contrattuali che verranno poste in trattativa».

La Cosmed ha poi ribadito la necessità «dell'indipendenza dei singoli contratti di lavoro dal tavolo confederale, quest'ultimo si deve occupare delle questioni di politica generale e non diventare una camera di compensazione economica dei singoli contratti. In particolare, la Dirigenza non può essere chiamata a contribuire economicamente per compensare materie non contrattuali, quali ad esempio i bonus fiscali».

L'Aran ha infine assicurato che non vi saranno discriminazioni tra Comparto e Dirigenza nella convocazione dei tavoli che saranno aperti non appena saranno ufficialmente licenziati i relativi atti di indirizzo.


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