Lavoro e professione

Specializzazioni mediche, giovani camici in agitazione: Sigm in piazza e Smi scrive alla ministra Fedeli

di Ro. M.

I giovani medici mordono il freno e chiedono a gran voce lo sblocco del bando per l'accesso alle scuole di specializzazione mediche. Il primo appuntamento è quello, il 5 settembre, con l'Associazione Italiana Giovani Medici (Sigm) e il Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi in piazza Montecitorio, assieme a gruppi autonomi di aspiranti specializzandi che hanno sottoscritto il manifesto del #GiovaniMediciDay. Sul piede di guerra anche l'area giovani del Sindacato dei Medici Italiani (Smi), “Formazione e prospettive” che scrive una lettera di protesta al ministro dell'università, Valeria Fedeli (per conoscenza al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin) e già da diverse settimane Anaao giovani con Fimmg formazione sono in agitazione, con un’ulteriore manifestazione il 28 settembre .

In attesa di risposte c’è un esercito di circa 15.000 concorrenti aspiranti specializzandi (dati Sigm), che si contenderanno i circa 6.100 contratti di formazione a finanziamento statale, e i circa 600 (dato relativo al precedente anno accademico) possibili contratti aggiuntivi a finanziamento regionale e privato.

La pazienza è agli sgoccioli. Obiettivo delle proteste di domani , guidate dal Sigm, è di «chiedere l'immediata pubblicazione del bando recante il nuovo regolamento di concorso che includa l'attribuzione dei contratti alle scuole già pre-accreditate dall'Osservatorio Nazionale, nonché per chiedere maggiori investimenti da parte di Stato e singole Regioni sul capitolo della nella formazione post-lauream di area medica, avendo quale presupposto una adeguata programmazione strutturale dei fabbisogni». E soprattutto denunciare «la mancanza di scadenze certe con riferimento alla data del concorso per l'accesso alle Scuole di Specializzazione a.a. 2016/2017, nonché della presa in servizio dei futuri vincitori di concorso». Criticità che secondo i giovani camici «sono da ricondursi dai ritardi nell'emanazione da parte del Ministero della Salute dei decreti di accreditamento delle strutture facenti capo alle nuove proposte di scuole di specializzazione - la cui valutazione tecnica, da parte dell'Osservatorio Nazionale sulla Formazione Medica Specialistica, è terminato a fine luglio – e alla non ancora avvenuta pubblicazione del bando di concorso basato sul nuovo regolamento della prova di accesso su scala nazionale SSM2017».

La manifestazione si svolgerà in contemporanea ai lavori di una seduta straordinaria dell'Osservatorio Nazionale convocata per fornire risposte alle richieste di chiarimenti da parte del Ministero della Salute. «Chiediamo ai Ministeri e alla politica - dichiara Andrea Silenzi presidente nazionale dell’Associazione Italiana Giovani Medici - che quella sede sia dirimente in via definitiva per procedere con l'accreditamento secondo il lavoro già completato a fine luglio dall'Osservatorio Nazionale nel rispetto di procedure ampiamente condivise e strumenti di valutazione oggettivi come richiesto dal DIM 402/2017».

L’urgenza c’è tutta. In ballo ci sono infatti a regime, difatti, «più di 22.000 specializzandi interessati dagli effetti della riforma sull'accreditamento delle scuole di specializzazione, non è possibile derogare», continua il Sigm.

E secondo i giovani medici, non bisogna cadere nella tentazione di allargare le maglie del processo di accreditamento in corso. «Invitiamo i colleghi, frastornati dal proliferare di notizie incontrollate su pagine social e articoli di giornale, a interrogarsi sugli interessi più o meno velati che si celano dietro il tentativo, avanzato da più parti, di mettere in discussione i risultati del lavoro svolto negli ultimi due anni dall'Osservatorio Nazionale che porterebbe ad avviare anche in Italia un monitoraggio continuo della qualità formativa delle Scuole. L'accreditamento è l'ultimo passaggio che separa gli aspiranti specializzandi dall'uscita del bando: il nuovo regolamento di concorso preparato dal MIUR, dopo i passaggi di rito al Consiglio di Stato e alla Corte dei conti, dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel primo giorno utile di questa settimana, probabilmente mercoledì 6 settembre».
Si stima che siano «Durante la manifestazione forte sarà l'appello anche alle singole Regioni, chiamate a breve a fornire la dotazione di contratti finanziabili dalle stesse a integrazione del contingente nazionale».

Sblocco imeddiato dei bandi e una grande riforma dell'accesso alla professione medica, cambiando radicalmente quello della formazione specifica in medicina generale, in linea con i parametri europei è quanto chiede lo Smi in una lettera alla ministra Fedeli. I ritradi nella pubblicazione del bando, che deve essere pubblicato entro 60 giorni dalla data del concorso, scrive Fimmg nella lettera «si prospetta un notevole ritardo mai verificatosi negli anni precedenti. Tutto ció determinerà, inevitabilmente, lo slittamento della formazione post-lauream: il futuro medico laureatosi nella sessione di luglio-ottobre 2016 vedrà ritardatare il proprio periodo di formazione per più di un anno. Si ricorda che il periodo di formazione post lauream (scuole di specializzazioni e corso di formazione in Medicina generale) rappresenta il presupposto obbligatorio per l'immissione nel mondo lavorativo. Va da sé che ciò comporterà per i giovani un'ulteriore sfiducia nei confronti delle istituzioni per una sensazione sempre crescente di precarietà riguardante il loro futuro».

Ritardi che peseranno anche sul mondo della medicina generale. «È slittata la data di concorso per l'accesso al corso di formazione in medicina generale, da metà settembre al 25 ottobre, in modo tale da evitare la perdita di borse. Tale motivazione ha evidentemente le sue fondamenta sul presupposto per il quale un giovane medico laureato, a parità di vocazione, tenderebbe a scegliere la formazione specialistica piuttosto che quella in medicina generale».

Una medicina generale che resta Cenerentola per due ragioni, spiega lo Smi: da un lato la «borsa di studio nettamente inferiore a quelle per le scuole di specializzazioni da cui bisogna detrarre quota B dell'Enpam, irpef e irap. La non regolarità delle erogazione della stessa da parte di alcune Regioni contribuisce ulteriormente ad acuire la differenza di trattamento economico tra il medico in formazione specialistica e la medicina generale». Dall’altro «un percorso formativo non soddisfacente e variabile da regione a regione. In un momento storico/politico in cui si tende alla nazionalizzazione, unitamente alla costante migrazione del neo medico con diploma di medicina generale verso le regione del nord Italia in virtù di una netta differenza di possibilità lavorative, risulta anacronistica la presenza di corsi di formazione diversi da regione a regione».

Per questi motivi, Smi formazione chiede alla ministra:

1) che si porti a termine il processo di accreditamento delle scuole di specializzazione. Manovra tardiva ma assolutamente non più procrastinabile.

2) una celere pubblicazione del bando per l'accesso alle scuole di specializzazione mediche

3) che il concorso venga effettuato nella misura più corretta possibile come più volte da noi richiesto negli anni precedenti.

4) che venga aumentato il numero di contratti in modo tale da ridurre progressivamente la discrepanza degli stessi con il numero dei laureati. Che tale numero dei contratti, nella sua suddivisione, sia calcolato su un reale fabbisogno.

5) date le numerose criticità del corso di formazione in mmg e alla luce del nuovo ACN, mettere in pratica un reale cambiamento della formazione in medicina generale mettendosi al passo con gli altri Paesi Europei.


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