Lavoro e professione

Nuove professioni sanitarie, gli osteopati tirano le fila sulle «core competence»

di Ro. M.

Gli osteopati accelerano sugli ultimi ritocchi alle Core Competence e al Core Curriculum in ambito osteopatico e si preparano a seguire l’iter previsto dal Ddl Lorenzin per diventare una professione sanitaria. Dopo l’approvazione ieri da parte della Commissione Affari Sociali della Camera del nuovo articolo 4 del Ddl che individua l'osteopatia come professione sanitaria (v. articolo ), il Registro degli Osteopati d'Italia (Roi), tira infatti le fila di un lavoro iniziato già da tempo con un team di esperti per delineare competenze professionali e requisiti .

“In questi anni abbiamo lavorato fortemente - spiega Paola Sciomachen, presidente del Roi - per la definizione delle competenze, della formazione, per elevare gli standard culturali e per garantire i professionisti che con competenza e qualità hanno fatto dell'osteopatia la loro professione. Quest'anno abbiamo elaborato, insieme a tecnici esperti della materia, il documento sulle Core Competence dell'osteopata».

“L'individuazione dell'osteopatia come professione sanitaria ha finalmente sancito che l'osteopatia è una disciplina a sé, con una sua specifica identità, in sinergia con quanto avviene in Europa e nel mondo», continua Sciomachen. «La strada per il riconoscimento davanti a noi è ancora lunga e impegnativa. Continuiamo a portarla avanti con grande senso di responsabilità per i nostri pazienti, per l'osteopatia, per tutti i professionisti e per i giovani che si stanno formando”ormativi per l'esercizio della professione».

Per il Roi l’approvazione del nuovo articolo 4 del Ddl Lorenzin è «un importante risultato dopo oltre tre anni di lavoro e impegno». «Con questo articolo, l'osteopatia si avvia ad entrare a pieno titolo tra le professioni sanitarie e la strada per il riconoscimento è finalmente tracciata: ora si tratta di seguire il nuovo iter previsto per l'istituzione delle professioni sanitarie».

Dopo che il Ddl, nella sua attuale formulazione, sarà licenziato dall'aula alla Camera, dovrà ritornare in Senato per la lettura finale. Con la sua approvazione definitiva si potrà attivare l'iter previsto per l'istituzione della professione. A tale riguardo il Ddl Lorenzin introduce un'ulteriore importante novità, stabilita dall'articolo 3-bis presentato dal relatore Mario Marazziti , presidente della Affari sociali, e approvato la settimana scorsa dalla Commissione.

L'articolo 3-bis modifica infatti l'iter previsto dalla legge 43/2006 e identifica un primo passaggio per “l'individuazione” di nuove professioni sanitarie, che può avvenire anche su richiesta delle associazioni più rappresentative, e la successiva attivazione del percorso di “istituzione”, che potrà essere portato a termine previo parere tecnico scientifico del Consiglio Superiore di Sanità (Css) e con accordi sanciti in Conferenza Stato Regioni. Con decreto del Ministero dell'Istruzione (Miur) si dovrà poi definire l'ordinamento didattico della formazione universitaria delle nuove professioni.


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