Lavoro e professione

Ddl Lorenzin, il punto sui massofisioterapisti

di Luca De Martino (presidente SIMMAS - Sindacato italiano massofisioterapistie massaggiatori sportivi)


Leggo con sorpresa le affermazioni espresse dal vicepresidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Maurizio Scassola nella parte in cui pone un interrogativo importante che interessa la categoria dei massofisioterapisti: «A chi giova imbarcare nel testo del ddl Lorenzin osteopati, chiropratici e poi magari massofisioterapisti nel novero delle professioni sanitarie ordinate e regolamentate? Di certo non ai cittadini, di sicuro non alla sanità del Paese. Prima si fanno le professioni e poi le regole per i titoli».

Non entrando nel merito delle professioni di osteopata e chiropratico, è doveroso chiarire che il massofisioterapista gode già di uno status normativo importante con una legge di riferimento (legge 403/71) e con decreti ministeriali che ne stabiliscono specifiche competenze in ambito fisioterapico. La giurisprudenza amministrativa ha stabilito che il massofisioterapista è una professione e risulta equipollente al titolo di fisioterapista indipendente dalla data di conseguimento del diploma. Anche la giustizia penale, come nel caso recente dei tribunali di Torino e Asti (in allegato i documenti) confermano tale orientamento, infatti ad oggi tutti i procedimenti penali che hanno coinvolto massofisioterapisti indagati per abuso di professione sanitaria (art.348 c.p), sono stati archiviati per l'infondatezza delle notizie di reato.
Nonostante ciò, ancora oggi il massofisioterapista compare nell'elenco delle professioni del Ministero della Salute come “operatore di interesse sanitario” e non come “professione sanitaria”. Questa differente interpretazione giuridica della status del massofisioterapista ha creato e sta creando non pochi limiti nell'esercizio della libera professione, per cui se vogliamo “imbarcare” i massofisioterapisti in questo disegno di legge, in risposta al dott Scassola, è solo ed esclusivamente per riprenderci ciò che dovrebbe essere già nostro e che solo un intervento legislativo potrá ridarci. Tutto ció a tutela della nostra storia e dei tanti pazienti che quotidianamente si affidano alle nostre mani per la loro riabilitazione.


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