Lavoro e professione

Anaao Assomed, anche i medici vanno inseriti nella categoria dei lavori usuranti

«Non può essere accettata una ennesima e immotivata discriminazione, che non tiene conto nemmeno della sicurezza delle cure rese ai cittadini, per pregiudizio ideologico e sistematica avversione ai medici italiani che già hanno la più alta età media al mondo e che, unici in tutto il pubblico impiego, sono costretti al lavoro notturno fino quasi a 70 anni». Lo sostiene Anaao Assomed, l’Associazione dei medici dirigenti commentando il possibile posticipo di 5 mesi dall'uscita dal lavoro, sia pure a partire dal 2019, per l'aumento dell'attesa di vita. «Il Governo, però - aggiunge Anaao - intende mitigare tale decisione erga omnes con una serie di deroghe per alcune categorie di lavorazioni usuranti, senza però chiarire i criteri oggettivi di analisi dell'usura lavorativa».

«Tra le attività usuranti - sottolinea Anaao - sono, giustamente, comprese quelle degli infermieri impegnati nei turni o nelle sale operatorie ma, con un salto illogico, ne sono esclusi i medici, impegnati negli stessi turni e frequentatori abituali delle stesse sale operatorie». I medici, insomma, «non sono secondi a nessuno per l'impegno in turni, guardie, reperibilità, lavoro notturno e festivo, esposizioni a rischi, stress psicofisico. E, a differenza degli infermieri, il cui orario di lavoro settimanale è pari a 36 ore, hanno un debito orario di 38 ore settimanali, in molti ospedali superato per quasi un mese all'anno con ferie non godute che si misurano cumulativamente in anni. Non a caso la comunità europea ha richiamato l'Italia al rispetto dell'orario massimo di lavoro per i medici italiani».


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