Lavoro e professione

Fisici medici, una storia in “rosa” nel nome di madame Curie

di Lidia Strigari (vice-presidente di Aifm)

La storia dei fisici medici in Italia è ancora relativamente giovane. Per fare un esempio basti pensare che alla fine degli anni ‘60 i fisici presenti nelle strutture sanitarie non erano più di 30. Devono passare altri 30 anni quando, il 23 novembre 1998, i professionisti della fisica in medicina si riuniscono per la prima volta per costituire una nuova Associazione denominata Associazione italiana di fisica medica (Aifm).
Soltanto sei mesi dopo la costituzione della Aifm, il 25-26 giugno 1999, si tiene a Firenze il primo Congresso nazionale della nuova Associazione. Sono circa 400 i fisici che aderiscono alla Aifm. Un vero successo poiché si ha la conferma che la Aifm era rappresentativa in pratica della totalità dei fisici medici italiani.
Fin dalla prima elezione diretta del presidente e del Consiglio Direttivo da parte dei soci iscritti all'Associazione nel gruppo spicca il nome di 3 donne: Stefania Maggi come Vice Presidente e Cristina Marchetti e Paola Scampoli tra i consiglieri.
Ed è proprio con uno sguardo di attenzione alle quote rosa sempre più in aumento negli ultimi anni e al futuro della Fisica medica che si è tenuta a Pistoia il 7 novembre 2017 la IV Giornata Internazionale della Fisica medica e 150° anniversario della nascita di Marie Curie.
Nell'ambito della ricerca e delle scienze, secondo i dati resi noti dal rapporto dell'Unione europea “She figures”, il numero di donne risulta ancora molto esiguo e un numero ancora più ristretto riesce a raggiungere posizioni elevate.
In tale contesto, l'Aifm plaude al cospicuo numero di soci donna iscritte e attive nell'associazione: ben il 54% dei soci attivi sono donne e sono distribuite uniformemente su tutto il territorio nazionale.
Analizzando la distribuzione di tale percentuale nei diversi ambiti della fisica medica in cui esse operano, si evince che il 31% operano in Radioterapia, il 32% in Radiodiagnostica e Risonanza Magnetica, il 22% in Radioprotezione e il restante 18% in Medicina Nucleare. A livello di incarichi, le donne che ricoprono ruoli di rappresentanza all'interno del Consiglio Direttivo Aifm rappresentano il 60% ed il 50% ricoprono le cariche di Coordinatori o Consiglieri Regionali.
Ciononostante il numero delle donne fisici medici che ricoprono incarichi apicali si attesta ancora su livelli medio/bassi: i direttori di struttura complessa sono per il 75% uomini.
La distribuzione per fasce d'età mostra che il maggior numero di donne operanti come specialista in fisica medica si attesta nella fascia d'età compresa tra i 30 e i 50 anni.
Tuttavia, il trend degli ultimi anni dimostra che la percentuale di fisici medici donna è sempre più in aumento in quanto i 2/3 dei nuovi giovani specialisti in fisica medica è donna.
Rispetto ai tempi di Madame Curie quindi si assiste di certo a un coinvolgimento crescente della componente femminile sia in termini professionali che di ricerca scientifica, stimolato e supportato anche dai numerosi premi di formazione destinati alle giovani donne per far emergere personalità eccelse che non sono solo maschili.


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