Lavoro e professione

Contratto dirigenti medici e sanitari, Intersindacale: «Sciopero confermato. Per fermare la protesta aspettiamo i fatti»

di Ro. M.

Lo sciopero del 23 febbraio della dirigenza medica e sanitaria per il momento non è revocato. Ma dopo l’incontro all’Aran previsto per il 20 febbraio prossimo le organizzazioni si dichiarano diponibili a rivedere il calendario delle proteste, compreso lo sciopero, solo a fronte di segnali concreti. È questo il senso di una nota dell’intersindacale. «Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria - si legge nel comunicato - valutano positivamente la volontà espressa dalla Conferenza delle Regioni di procedere con rapidità alla conclusione del rinnovo del Ccnl anche per la dirigenza medica, veterinaria e sanitaria. In questa ottica auspicano che la convocazione Aran del 20 febbraio prossimo segni la svolta attesa da mesi, se non da anni, traducendo le parole in fatti in tempi ravvicinati». Secondo le sigle, «Occorre un segnale chiaro da parte dell'Aran, favorito dalla assunzione di responsabilità politica da parte dalle Regioni, per evitare il prolungarsi di un conflitto sociale che rischia di scaricare i suoi effetti negativi sui cittadini.Tocca ora all'Aran trasformare in atto concreto, in grado di dare risposte soddisfacenti alle richieste delle categorie professionali, la necessità, da tutti condivisa, di mettere fine ad un blocco contrattuale durato troppo tempo, penalizzante per i livelli retributivi e per le condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari fino a costituire un fattore limitante l'accesso alle cure per i cittadini». «A fronte di fatti coerenti con la volontà politica espressa - conludono i camici bianchi - le Organizzazioni sindacali potranno rivedere il calendario di protesta, compresa la giornata di sciopero nazionale prevista per il 23 febbraio».


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