Lavoro e professione

Specializzazioni, domani l'esame di ammissione ai 7mila posti a bando. Sono 259 le borse in più (+3,9%). Chi sale e chi scende

di Angelo Mastrillo

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24 Esclusivo per Sanità24

Domani 17 luglio quasi 16 mila laureati sono attesi all’esame di ammissione sui circa 7 mila posti messi a bando dal Miur. È aumentata del +3,9% la disponibilità dei contratti di specializzazione per le 50 Scuole di Medicina. Rispetto alle 6.676 borse assegnate lo scorso anno, ora sono 6.934. L’incremento è dovuto in parti quasi uguali sia allo Stato, con +95, sia alle Regioni con +141, che a quelli di altri enti, da 72 a 94. A questi si aggiungono anche i posti riservati che sono: 194 per i medici dipendenti del Servizio sanitario nazionale, in calo rispetto ai 210 dello scorso anno; 29 per il ministero della Difesa, con 8 in più dei 21 dello scorso anno, e altri 7 per la Polizia di Stato rispetto a 4 dello scorso anno.

Dove si cresce. Analogamente allo scorso anno, l’aumento maggiore riguarda Medicina di emergenza e urgenza, che sale di +75, da 181 a 256 (+41,4% rispetto al +19,1% dello scorso anno), sia per l’aumento delle "borse" finanziate dallo Stato - da 121 a 162 - sia per quelle supportate dalle Regioni, che passano da 56 a 79. Fra le Regioni spicca al primo posto ancora l’Emilia Romagna con ben 25 borse, rispetto alle precedenti 17, con l’Università di Bologna che si avvale così di 15 borse aggiuntive e che risulta prima in assoluto fra gli altri Atenei. Gli altri? Padova (8 borse), Verona (7), Modena (8), Genova (4), con 3 Torino, Milano, Pisa, Siena, Bari e le altre.
In aumento anche Pediatria con +14,3%, da 427 a 488, seguita da Anestesiologia e Rianimazione con +13,9%, da 653 a744. Con valori percentuali inferiori, l’aumento riguarda anche Ginecologia e Ostetricia con 294 a 318 (+8,2%), Anatomia patologica 81 da 76 (+6,6%), Malattie apparato Digerente da 103 a 108 (+4,9%) e Malattie apparato Respiratorio da 101 a 105 (+4%).
Seguono altre 7 specializzazione con aumenti del 2,4% (Nefrologia da 126 a 129), del 3,4% (Geriatria da 179 a 185), con valori ancora minori, Ortopedia 1,1% (da 271 a 274), con + 0,8% Chirurgia generale (da 376 a 379) e +0,6% Neurologia (da 168 a 169).
Per altre nove Specializzazioni non vi è alcun aumento, mentre al contrario per le restanti 19 Scuole si rilevano riduzioni che vanno dal – 1% di Igiene e Medicina preventiva (da 191 a 189), al -4,9% di Endocrinologia (da 102 a 97), al -5,7% di Ematologia (da 15 a 99).
Ma i tagli maggiori in valori percentuali riguardano Dermatologia con -9% (da 89 a 81), Scienze dell’alimentazione da 28 a 25 e Microbiologia da 20 a 17.
Il numero maggiore di borse in valori assoluti vede ancora al primo posto Anestesia e Rianimazione con 744, con ben 91 in più sulle 653 dello scorso anno, al secondo posto Pediatria con 488 invece dei 427 dello scorso anno, al terzo posto Radiodiagnostica con 432.

Dove si cala. All’opposto, agli ultimi posti si confermano Medicina di comunità e cure primarie con 9 borse, Statistica sanitaria 2 e Medicina termale con 1.

Il gap rimane. Come è noto le borse assegnate continuano ad essere insufficienti, perchè inferiori a quelle stabilite dagli Accordi Stato-Regioni che per quest’anno il 21 giugno ha indicato il numero di 8.569. Quelle decretate dal Miur il 12 luglio scorso sono 6.934, con 1.635 in meno (-24%). Analoga situazione lo scorso anno con 7.967 chiesti dalle Regioni e 6.676 messi a bando dal Miur, con 1.291 in meno (-19%). Idem nel 2015-16 con le Regioni a 7.909 e posti a bando 6.725 (-18%).
Questo determina un preoccupante “imbuto formativo” ripetutamente evidenziato anche dal Presidente dell’Intercollegio di Area medica, Andrea Lenzi, secondo cui occorrerebbe che da Miur, ministero della Salute e ministero dell’Economia e Finanze (Mef) arrivasse una copertura economica appropriata per garantire l’accesso di un numero di candidati adeguato, considerato l’aumento degli stessi rispetto alle altre edizioni dei concorsi. Posizione che è condivisa da FederSpecializzanti e Anaao Giovani, anche perchè, a fronte di circa 7.000 laureati all’anno in Medicina e Chirurgia (media degli ultimi tre anni) i concorrenti sono ogni anno il doppio (lo scorso anno erano 12.000), mentre ora se ne attenderebbero circa 16.000. Sono oltre il doppio perché nel corso degli ultimi 15 anni, a forza di ritardi e slittamenti, è di fatto saltato un anno.


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