Lavoro e professione

Registro degli osteopati: urgente varare i decreti attuativi della professione

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24 Esclusivo per Sanità24

I tre mesi previsti dalla legge 3/2018 per il varo dei decreti attuativi della professione osteopatica sono ormai diventati più di due anni. L'iter che deve definire il profilo professionale degli osteopati non è ancora concluso e lascia in una situazione di incertezza professionisti e pazienti. Lo ricorda Paola Sciomachen, presidente del Registro osteopati italiani (Roi) rilanciando l'interrogazione presentata ieri dalla senatrice Paola Binetti al ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, che riporta l'attenzione sulla necessità di definire il profilo professionale dell'osteopata quanto prima e chiede al ministro se "non ritenga opportuno attivarsi per sollecitare la calendarizzazione dello schema di accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni ai fini del prosieguo dell'iter normativo".

L'interrogazione richiama alla "necessità di riprendere l'iter di regolamentazione dell'osteopatia come professione sanitaria, in attuazione della legge, onde evitare ulteriori ritardi che danneggiano i professionisti e i pazienti che vi fanno ricorso" e ricorda che "in attesa di una normativa sanitaria di riferimento la categoria degli osteopati permane in una situazione di incertezza, aggravata durante la pandemia di COVID-19 e il lockdown dall'impossibilità di ricevere indicazioni formali circa la propria attività, a differenza delle categorie professionali sanitarie già istituite".

"Siamo a un passaggio cruciale dell'iter - ha rilevato Sciomachen -. Siamo impazienti di conoscere la risposta all'interrogazione che permetterà di capire quando sarà effettivamente calendarizzato lo schema di Accordo sugli ambiti di attività e sulle competenze degli osteopati presso la Conferenza Stato-Regioni, passaggio necessario per continuare l'iter di regolamentazione con il Miur per la definizione del corso di laurea. Apprezziamo l'iniziativa della Sen. Binetti attenta osservatrice delle questioni sanitarie del nostro Paese e sensibile ai bisogni di salute dei cittadini".

"La legge 3/2018 – ha aggiunto Sciomachen -ha rappresentato un momento decisivo per l'osteopatia e per i cittadini italiani, adesso è tempo di portare a compimento quel passaggio storico, ha concluso Paola Sciomachen. È importante ricordare che dalla prima indagine demoscopica sulla diffusione e la conoscenza dell'osteopatia in Italia realizzata per il ROI dall'Istituto di ricerca Eumetra Monterosa, emerge che due italiani su tre conoscono l'osteopatia, che il 20% della popolazione, vale a dire 10 milioni di italiani, si è rivolto a un osteopata. I cittadini meritano una risposta".


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