Lavoro e professione

Enpaf: nessuna fuga di iscritti e tutela per i farmacisti disoccupati

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24 Esclusivo per Sanità24

L'Ente previdenziale dei farmacisti (Enpaf) torna sul tema della contribuzione obbligatoria e sul numero degli iscritti escludendo fughe dall'Albo (come riportato nell'articolo del 12 ottobre ) che nel 2019 ha visto, invece, una crescita di 1.173 unità.

Il presidente, Emilio Croce, in una lettera spiega come l'Enpaf sia "l'unica Cassa di previdenza dei professionisti che attribuisce dignità, sul piano contributivo, alla posizione di disoccupato temporaneo ed involontario. Pertanto, attualmente, l'iscritto per la prima volta all'Ente a partire dal 1° gennaio 2004 ha la facoltà di versare un contributo di solidarietà pari all'1% del contributo previdenziale intero, nel caso di disoccupazione temporanea ed involontaria, in luogo della contribuzione previdenziale obbligatoria".
Si tratta, in concreto, di un obbligo di versamento,per l'anno 2019, di 86 euro comprensivo del contributo di assistenza e maternità.

E aggiunge, inoltre, come sia "tra le poche Casse che limitano a 20 anni il requisito dell'attività professionale, non richiedendo il requisito predetto per tutto il periodo di contribuzione".

"Non esiste alcuna fuga dall'Enpaf e dagli Ordini - aggiunge Croce - tenuto conto che, dal confronto dei dati di bilancio, tra il 31.12.2018 e il 31.12.2019 emerge un saldo positivo del numero degli iscritti pari a 1.173 unità, che passa da 95.656 a 96.829".

In particolare, precisa che l'unica contrazione nella categoria dei contribuenti dell'Ente si registra tra coloro che hanno solo l'Enpaf quale previdenza obbligatoria, per i quali la riduzione è pari a 1.586 unità, e ciò per gli effetti prodotti dalla legge 124/2017 per la quale non vi è più l'obbligo dell'iscrizione all'Albo, e quindi all'Enpaf, per i soci di società di capitali che gestiscono farmacie private.

"La fuga dall'Enpaf, se di fuga si può parlare – continua Croce - è diretta conseguenza di una legge che ha profondamente alterato gli equilibri nel settore farmaceutico. Per tutte le altre categorie, che versano contribuzione ridotta in ragione della propria condizione di lavoratori subordinati o di non esercenti attività professionale, si registra, invece, un incremento nel numero delle posizioni".


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