Lavoro e professione

Farmacisti: l'Enpaf approva il bilancio di previsione per il 2021

di Claudio Testuzza

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24 Esclusivo per Sanità24

Il Consiglio nazionale dell' Enpaf, l'ente previdenziale dei farmacisti, ha approvato all'unanimità il bilancio di previsione per l'anno 2021.
Il documento indica, per il prossimo anno, un utile di esercizio di oltre 129 milioni di euro, con entrate contributive stimate in circa 276 milioni di euro complessivi.
Il saldo previdenziale, dato dalla differenza tra entrate contributive e uscite per prestazioni, si attesta nelle previsioni a 107 milioni di euro.
I dati previsionali confermano dunque le prospettive di rafforzamento della gestione previdenziale, come anche indicate nell'ultimo bilancio tecnico attuariale al 31 dicembre 2017.
" In questo delicato momento storico - è stato il commento del presidente dell'ente previdenziale, Emilio Croce - le misure assistenziali messe in campo dal Consiglio di amministrazione, hanno cercato di alleviare il bisogno di tanti colleghi colpiti dal Covid-19 e l'ente continuerà a farlo fino al termine dell'emergenza". L'Ente, infatti, conferma la propria presenza attiva al fianco degli iscritti contagiati dal virus e, nella triste ipotesi di decesso, dei loro eredi, a prescindere dalla condizione contributiva e reddituale.

Solo ad ottobre sono stati erogati 68 contributi a sostegno della categoria per l'emergenza Covid, per un importo totale pari ad euro 275.900. Mentre nello stesso periodo sono 22 gli aiuti a favore di farmacisti titolari o soci di farmacia/parafarmacia, per un totale lordo pari ad euro 81.105.
L'Ente ha inoltre adottato, a favore della categoria, iniziative straordinarie a suo carico, anche grazie al Fondo per le calamità naturale. La caratteristica principale delle misure è che, pur rientrando all'interno della Sezione Assistenza, non richiedono una situazione di bisogno economico e prescindono dal reddito del nucleo familiare. In particolare, è stato messo a disposizione degli iscritti attivi e pensionati un contributo una tantum, diretto a compensare, in via forfettaria, le conseguenze dannose della pandemia. Tra gli eventi tutelati c'è il decesso, il ricovero, l'isolamento obbligatorio sia domiciliare sia presso struttura dedicata - purché disposto con provvedimento dell'Autorità sanitaria - e la copertura della chiusura temporanea della farmacia o della parafarmacia per il contagio di uno o più degli operatori. L'unico requisito richiesto è la regolarità contributiva. La tutela degli iscritti è avvenuta anche con modalità indiretta, attraverso il fondo per il reddito ultima istanza, messo a disposizione di tutti i professionisti per venire incontro alle perdite reddituali, connesse al lockdown. Si è trattato di tre erogazioni, avvenute a marzo, ad aprile e a maggio ( le prime due di 600 euro e l'ultima di 1000 ). In totale, nel primo mese è stato erogato 1,5 milioni di euro a 2679 farmacisti, nel secondo 1,9 mln ad oltre 3000 iscritti e a maggio 3,3 mln per 3300 iscritti.

E' stata attivata anche un'altra tipologia d' intervento non direttamente legato all'emergenza. Si tratta del sostegno alla occupazione, finalizzato a favorire le assunzioni o le trasformazioni in contratti subordinati di quelli a tempo determinato, che consiste in un contributo, che va al datore di lavoro, titolare di farmacia o parafarmacia, che abbia assunto dal primo gennaio 2019 un farmacista di età inferiore ai 30 anni o superiore ai 50.
Ricordiamo che lo scorso giugno l'Ente aveva approvato il bilancio consuntivo del 2019. La Fondazione aveva indicato un utile di esercizio di 192 milioni di euro, mentre il patrimonio aveva superato i 2,6 miliardi di euro. Con riferimento alla riserva legale, ovvero l'accantonamento minimo di 5 annualità che ogni ente deve assicurare agli assistiti per il pagamento delle pensioni in assenza di contributi, per il 2019 l'accantonamento si era attestato a 17,5 annualità, garantendo una sostenibilità ben superiore ai limiti richiesti dalla normativa stessa.


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