Lavoro e professione

Fimmg-Emergenza sanitaria: «In manovra niente ristori al personale del 118. Speranza intervenga»

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«Apprendere che i ristori previsti per il personale dei Pronto Soccorso, legittimi e meritatissimi, non possono essere erogati al personale del 118 perché manca la copertura economica, determina un senso di frustrazione negli operatori tutti». Netto il segretario nazionale della Federazione italiana medici di Medicina generale (Fimmg), Francesco Marino, che già nelle scorse settimane aveva inviato una lettera aperta al ministro della Salute, Roberto Speranza, per evidenziare criticità sul tema ristori in sede di preparazione della legge Finanziaria.
«Non siamo soddisfatti, siamo preoccupati per la tenuta del servizio, siamo arrabbiati. Non possiamo accettare che la nostra dignità professionale venga immolata in nome di un bieco ragionamento numerico – prosegue Marino - È impensabile e inimmaginabile avere la notizia che gli operatori, medici, infermieri e autisti-soccorritori vengano umiliati in questo modo. Ora diventa una questione di dignità professionale, non possiamo essere osannati quando serviamo e poi trattati da personale usa e getta. Abbiamo fatto, facciamo e faremo sempre il nostro dovere. Perché per noi al centro di ogni nostra azione ci deve essere il paziente con le sue fragilità e necessità di assistenza. Ma ora la misura è colma e questa notizia determinerà una ulteriore fuga dal Sistema, già in pauroso sotto organico, oggi, non domani, per cui è necessario porre in essere interventi urgenti e improcrastinabili. È finito il tempo delle promesse mai mantenute, è finito il tempo di essere considerati "figli di un dio minore"».
Franco Marino aggiunge: «Il ministro della Salute Speranza prenda in mano la situazione ed intervenga- Abbiamo applaudito alla notizia che finalmente il Ssn venisse finanziato con nuovi fondi. Prenda atto che una parte importante del Ssn territoriale, il Servizio di Emergenza Territoriale, sta implodendo sotto i colpi degli abbandoni, non solo quelli dei medici, che ormai interessano tutte le Regioni. E questa ulteriore notizia per noi negativa porterà ad ulteriori abbandoni, verso forme di lavoro molto più gratificanti. L’Italia non può permettersi un esodo dal Sistema dell’Emergenza Sanitaria Territoriale con ormai una quarta ondata di contagi di Covid 19 in atto, senza dimenticare le tante patologie acute che ormai trattiamo quotidianamente. Giusto per fornire alcuni dati: il 75% degli accessi in Pronto soccorso per casi acuti avviene attraverso l’Emergenza territoriale, un Sistema che conta oltre 4.500.000 di interventi all’anno che non può essere mortificato in questo modo. Chiederemo al Ministro Speranza di ricevere una nostra delegazione per manifestargli tutta la nostra preoccupazione circa lo smantellamento ormai in atto dell’Emergenza territoriale».


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