Lavoro e professione

Intervista/ Federico Gelli: «Nella prossima Legislatura alla mia legge servirà un tagliando. Responsabilità penale da rivedere»

di B. Gob.

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24 Esclusivo per Sanità24

«Il decreto attuativo sulla parte assicurativa è un tassello cruciale che sancisce una mediazione accettabile degli interessi di aziende sanitarie e Regioni, imprese assicuratrici e cittadini. E fa finalmente chiarezza in un panorama a macchia di leopardo. Poi a mio avviso ci sono parti della legge 24 che necessitano di un tagliando già nella prossima Legislatura». Federico Gelli, padre della "mini-rivoluzione" su gestione del rischio sanitario e responsabilità professionale e oggi direttore della Sanità in Toscana, passa in rassegna luci e ombre nell’attuazione della sua legge.
Il quadro è finalmente completo?
In realtà con il decreto-polizze siamo al penultimo step. Che sdoganerà anche l’ultimo passaggio: il decreto attuativo sul fondo di solidarietà per ristorare i cittadini che non siano stati indennizzati, per disservizi nelle coperture assicurative o massimali insufficienti. Una quota di quel fondo sarà alimentata da tutte le polizze contratte nel Paese e andrà anche ad abbattere i costi delle coperture assicurative dei liberi professionisti
Intanto che effetti concreti avrà il decreto polizze?
Finalmente viene applicato il modello Rc auto dell’azione diretta, che contribuirà assieme all’accertamento tecnico preventivo e alla conciliazione obbligatoria a semplificare e accorciare i tempi di risarcimento del danno. Poi, vengono tracciate linee omogenee e chiare per le forme di auto ritenzione del rischio e di autoassicurazione. Con strumenti chiari, dal fondo di garanzia a competenze in grado di gestire una vera e propria attività assicurativa interna alle aziende. Il profilo “misto” è la scelta auspicabile: la stragrande maggioranza dei risarcimenti rientra in una franchigia con un tetto sotto il quale interviene il ristoro delle aziende, mentre per tipologie più complesse e danni catastrofali ci sono le compagnie
Nel corso degli anni, intanto, la Giurisprudenza ha modificato in parte la legge…
Spesso l’ha interpretata non in maniera conforme al dettato o non in linea con la volontà del Legislatore: mi riferisco ad esempio alle sentenze della Cassazione sulla responsabilità penale che hanno complicato e reso poco applicabile questa parte. La legge ha lanciato dispositivi innovativi di cui una parte funziona molto bene, mentre altri richiedono, già forse nella prossima Legislatura, un primo “tagliando”.
Cosa promuovere e cosa va rivisto?
Ha funzionato bene la parte dei modelli organizzativi sanitari e della gestione del rischio, con il risk management centrale nell’attività di prevenzione e gli audit clinici. Bene anche per la semplificazione del risarcimento nel civile: il confine netto tra responsabilità contrattuale ed extracontrattuale ha aiutato anche i giudici. Il collegio peritale multi-professionale è poi un ulteriore elemento di garanzia
E per il penale?
Qui bisogna intervenire, anche facendo tesoro delle norme introdotte durante la pandemia, da inserire all’interno di un testo coordinato della legge 24. L’idea è che il professionista non possa essere perseguito se non per colpa grave, principio che volevamo introdurre durante la stesura e che fu poi modulato nel passaggio parlamentare.


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