Lavoro e professione

Pnrr/ Fnomceo: bene Speranza su sanità territoriale e accesso alle cure

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"Prossimità, azione e uguaglianza: ci piacciono le tre parole chiave scelte dal ministro della Salute Roberto Speranza per sintetizzare gli obiettivi che ci si propone di raggiungere con il Pnrr. A queste aggiungerei la fiducia, quel rapporto unico che si instaura tra il paziente e il suo medico". Così il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, commenta l'intervento del ministro della Salute durante l'audizione di ieri sera in Commissione Affari sociali della Camera sull'attuazione del Pnrr, con un focus sulla sanità territoriale.

"La sanità deve diventare sempre più prossima al malato, andando a colmare i bisogni di salute laddove ce ne è necessita: sul territorio, nelle case, al letto del paziente. In questo, i medici di medicina generale devono giocare un ruolo da protagonisti - spiega -. Per farlo, bisogna partire da quei valori di prossimità, appunto, di vicinanza e fiducia che li caratterizzano. Dalla libera scelta da parte dei cittadini e dalla capillarità della rete di studi sul territorio".

I medici di famiglia "non devono essere, mai più, lasciati soli, come è stato drammaticamente evidente nella pandemia - auspica - Devono essere affiancati da infermieri, personale amministrativo, assistenti di studio, psicologi, fisioterapisti; devono essere dotati di strumenti diagnostici adeguati, per poter fare un'ecografia, un elettrocardiogramma; devono poter fare consulti, dal vivo o on line, con gli specialisti. Necessità che il ministro ha dimostrato di avere ben compreso e che, confidiamo, saranno ben rappresentate nel DM 71 di riforma dell'assistenza territoriale".

"Ottima notizia anche l'annuncio di un Piano operativo per finanziare la sanità del Sud, 625 milioni che si vanno ad aggiungere ai fondi del Pnrr e che andranno a finanziare progetti sulla povertà sanitaria, screening oncologici, salute mentale e Salute di genere". Un "Piano Marshall per la sanità meridionale, da noi tante volte auspicato, che va nella direzione di calmierare le disuguaglianze e di concretizzare - conclude - i principi di equità e universalità d'accesso che informano il nostro Servizio sanitario nazionale".


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