Lavoro e professione

Tecnici sanitari: 220mila professionisti al servizio del paziente, nuove opportunità dal Pnrr

di Sara Lavorini

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24 Esclusivo per Sanità24

Nel sistema sanitario per poter garantire la salute dei cittadini e il funzionamento dei servizi è indispensabile il contributo di tutti i professionisti ed operatori in campo sanitario: operatori sanitari, tecnici e amministrativi. Oltre ai medici chirurghi e dontoiatri, biologi, farmacisti, psicologi, chimici e fisici, infermieri, ostetriche, assistenti sociali ed Oss, a prendersi cura dei pazienti nelle aziende sanitarie sono presenti anche tutti i professionisti sanitari, afferenti alla “Federazione Nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione ”(FNO TSRM e PSTRP) iscritti ai 61 Ordini provinciali ed interprovinciali. Questi nuovi enti ordinistici, nati nel 2018, racchiudono in sé ben diciannove profili sanitari diversi: Assistenti Sanitari, Audiometristi, Dietisti, Educatori Professionali, Fisioterapisti, Igienisti Dentali, Logopedisti, Ortottisti e Assistenti in Oftalmologia, Podologi, Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico, Tecnici Sanitari di Neurofisiopatologia, Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, Terapisti Occupazionali, Tecnici della Prevenzione, Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, Tecnici Ortopedici, Tecnico Audioprotesista e i Terapisti della Riabilitazione Psichiatrica e i Tecnici della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare. Presso gli Ordini sono istituiti anche gli elenchi speciali ad esaurimento dei Massofisioterapisti.

"In Toscana molti dei professionisti sanitari afferenti agli Ordini TSRM PSTRP - dichiara Leonardo Capaccioli presidente dell’Ordine TSRM PSTRP di Firenze -, lavorano all’interno dei Dipartimenti delle Professioni Tecnico Sanitarie della Riabilitazione e della Prevenzione, istituiti grazie alla Legge regionale 24 febbraio 2005 n. 40 (anche se ancora non istituiti in alcune Aziende Ospedaliero Universitarie) e successivamente modificata con la Legge regionale 28 dicembre 2015, n. 84 (riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del sistema sanitario regionale). I Dipartimenti, insieme alle altre strutture sanitarie, costituiscono le strutture funzionali che garantiscono l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse, i percorsi assistenziali integrati e le procedure operative omogenee, in relazione ad azioni programmate. Gli Ordini dei Tsrm Pstrp in Toscana sono tre e sono suddivisi in base alla competenza territoriale: l’Ordine TSRM PSTRP delle province di Firenze Arezzo Prato Lucca Massa Carrara presieduto dal sottoscritto, l'Ordine TSRM PSTRP delle province di Pisa Livorno Grosseto presieduto da Cristiana Baggiani e l’Ordine TSRM PSTRP della provincia di Siena presieduto da Massimo Ferrandi".

Lo Stato italiano, attraverso il ministero della Salute, riconosce attualmente 30 professioni sanitarie (delle quali ben 19 afferiscono ai nostri Ordini professionali) per l’esercizio delle quali è obbligatoria l’iscrizione ai relativi albi professionali. Complessivamente sono circa 1.200.000 i professionisti sanitari che operano in strutture pubbliche e private e di questi, complessivamente, gli iscritti agli Ordini delle Professioni Infermieristiche ed agli Ordini TSRM PSTRP, rappresentano oltre il 50% del totale degli operatori sanitari. Infermieri 454mila, TSRM PSTRP 220mila.

In particolare, le professioni afferenti alla FNO TSRM e PSTRP assicurano, in ambito pubblico e privato, il diritto dei cittadini all’accesso a numerose prestazioni sanitarie nell’area tecnico diagnostica, nell’area tecnico assistenziale, nell’area della riabilitazione e nell’area della prevenzione. Citandone solo alcune, la diagnostica per immagini (Rx, TC, RMN, Medicina Nucleare, Radioterapia), la diagnostica di laboratorio (compresi i test anti Covid 19) o quella di neurofisiopatologia, la perfusione cardiovascolare e la circolazione extracorporea, la dietistica clinica, i trattamenti riabilitativi di varia natura (fisioterapici, logopedistici, della neuropsicomotricità dell’età evolutiva, podologici, ortottici, della riabilitazione psichiatrica e quelli riabilitativi ad opera degli Educatori professionali), i servizi erogati per la prevenzione e l’educazione alla salute degli assistenti sanitari e quelli erogati negli ambienti e sui luoghi di lavoro dai tecnici della prevenzione, e infine tantissime atre fondamentali prestazioni di natura sanitaria effettuate da igienisti dentali, audiometristi e audioprotesisti, tecnici ortopedici e dai terapisti occupazionali.Tutte queste prestazioni costituiscono il cuore del Servizio Sanitario Nazionale e senza di queste nessun cittadino potrebbe dirsi garantito nel suo diritto alla salute, sancito dall’art. 32 della nostra Costituzione.

"La recente pandemia ha dimostrato con chiarezza che l’asse Ospedale/Territorio – continua Capaccioli - non ha saputo reggere all’ urto di un evento emergenziale come la pandemia da Covid, sia a causa della cronica carenza di alcuni profili professionali (pensiamo ad esempio agli Assistenti sanitari nei tracciamenti), sia per la debolezza nello sviluppo dell’assistenza territoriale o piuttosto di quella domiciliare (radiologia domiciliare), e della difficoltà dei Servizi Ospedalieri nel rimodulare e riconfigurare velocemente la tipologia e la quantità dell’offerta sanitaria erogata. Nell’ottica di un miglioramento complessivo del sistema, il PNRR con la sua Missione ci dà l’opportunità di intervenire in entrambi gli ambiti, promuovendo da un lato la modernizzazione delle dotazioni strumentali, e dall’altro ridisegnando completamente la sanità territoriale attraverso l’implementazione di strutture ed ambiti nei quali la multi professionalità è alla base della presa in carico dei bisogni sanitari dei cittadini.In questi nuovi contesti – conclude Capaccioli - le Professionisti tecnico sanitarie dovranno trovare ampi margini di sviluppo professionale sia nella riorganizzazione dei servizi ospedalieri, nella quale avrà sempre maggiore attenzione un razionale utilizzo delle risorse umane, sia nel potenziamento soprattutto della sanità territoriale pubblica e privata accreditata, implementando i servizi a disposizione dei cittadini nelle Case della Comunità, negli Ospedali di Comunità e nell’ assistenza sanitaria domiciliare in modo da ridurre efficacemente gli accessi negli Ospedali. Naturalmente tutto ciò necessita di un ricalcolo dei fabbisogni occupazionali delle professioni tecnico sanitarie sia in ambito privato ma soprattutto in quello pubblico, che si potrà realizzare attraverso un graduale e mirato aumento delle piante organiche e delle capacità formative nelle Facoltà universitarie e, ove necessario, anche attraverso l’attivazione o la riapertura di alcuni Corsi di Laurea che in precedenza non erano stati attivati o addirittura chiusi".


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