Lavoro e professione

Aggiornamento del Dm 70, le proposte degli anestesisti Siaarti al ministero della Salute

di Antonino Giarratano *

Il ministero della Salute nell’ambito di un processo di consultazioni con le società scientifiche accreditate intrapreso dalla Direzione generale della programmazione sanitaria diretta da Andrea Urbani, sta raccogliendo proposte per l'aggiornamento del Decreto ministeriale 2 aprile 2015, n. 70 (Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera). Anche Siaarti ha partecipato a questo prezioso percorso, presentando un robusto documento che identifica alcune proposte di diretta pertinenza e competenza della Dirigenza medica di Anestesia e Rianimazione. La proposta approfondisce il possibile aggiornamento e riqualificazione di Terapie intensive e semintensive/subintensive; Anestesia; Rete emergenza-urgenza extraospedaliera; Rete Sepsi e shock settico; Rete dei Punti nascita e Organizzazione della Rete di terapia del dolore.
Sulle terapie semintensive/subintensive: Siaarti propone una classificazione che , centrata sul paziente, parte dalla definizione dei livelli di intensità di cura, in linea con la Buona pratica clinica esercitata nei nostri migliori ospedali. I livelli di cura rispecchiano le differenti necessità correlate a pazienti di differente criticità e richiedono modelli organizzativi con relativa denominazione, specifiche dotazioni di personale medico, infermieristico che abbiano peculiari competenze, attrezzature e tecnologie che tali competenze siano in grado di utilizzare con la finalità di migliorare l’outcome del paziente critico in possibilità di step-up verso la Terapia Intensiva. I livelli proposti sono quattro: 1-alta intensità di cura; 2-terapia semintensiva; 3- terapia semintensiva critica; 4-Terapia Intensiva Polivalente/ Generale, Postoperatoria, Specialistica.
Sul tema dell'anestesia: proponiamo che la specialità dell'anestesia-rianimazione-terapia intensiva e del dolore esca dall'area dei cosiddetti Servizi ospedalieri perché è una disciplina eminentemente clinica. Sarebbe opportuno definire una nuova area “medico-chirurgica” dove poter allocare specialità ad expertise trasversali come l’Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e del Dolore, la Radiologia Interventistica, la Fisiatria e altre. Su questo giungiamo ad indicare anche la dotazione organica minima per i servizi di Anestesia: per ospedali di base con Pronto Soccorso con > 15.000 accessi/anno e/o con punti nascita: unità di personale medico di almeno 7 unità oltre al Responsabile di Uo.
Sulle reti emergenza-urgenza: riteniamo che tutti i modelli organizzativi, bypassando le diatribe esistenti sui modelli proposti che sono condizionate dalle appartenenza di categoria, debbano essere vincolati e strutturati invece sulla base di quanto espresso nei documenti di Buona Pratica Clinica e dalle Linee Guida. Infatti, poiché basati su evidenze scientifiche, questi documenti potranno fornire indicazioni su quali specialisti, quali competenze e skills siano necessarie e adeguate ad una corretta gestione dell’Emergenza Extraospedaliera/Territoriale. In particolare Siaarti si è soffermato sul modello organizzativo di elisoccorso Hems, dove la figura medica deve essere identificata con un medico specialista in Anestesia e Rianimazione e/o con un Medico Specialista in Emergenza Urgenza con comprovata e continuativa pratica nella gestione avanzata delle vie aeree e del paziente critico.
Sulla sepsi e sullo shock settico: Siaarti ha chiesto che venga esplicitata la necessità di una rete multidisciplinare specifica , tempo dipendente, con attivazione di centri di coordinamento di area critica, formazione specifica del personale, creazione strutturata dei sepsi team nell’ambito delle strutture del Ssn. In questo ambito abbiamo ricordato che la Sepsi è la prima causa di mortalità ospedaliera e che per ogni ora di ritardo nella sua corretta gestione la mortalità aumenta del 7%.
Sulla terapia del dolore: Siaarti ha ricordato che nel precedente Dm 70 la terapia del dolore era solo “citata”, mentre oggi è opportuno confermare le competenze della Disciplina che vede oltre 5000 Anestesisti rianimatori specialisti appunto in Terapia del dolore, operare sul campo, e avviare le Reti di Terapia del Dolore. Queste Reti rispondono ai requisiti definiti in termini qualitativi, quantitativi, organizzativi e di personale totalmente dedicato, tali da garantire l’impostazione ed il completamento di percorsi clinici appropriati. Si configura così un sistema di Hub and Spoke con posti letto specificamente dedicati alla Terapia del Dolore vengono inseriti in area chirurgica e numericamente stabiliti secondo i piani di programmazione regionali, in rapporto ai bacini di utenza. Tale Rete è necessaria anche perché si interfaccerà col Sistema territoriale riformato dal cosiddetto Dm 71.
Sulla rete dei punti nascita: proponiamo le integrazioni al testo del Dm70, tra cui l'aggiunta delle Unità operative di anestesia e rianimazione e guardia attiva di anestesia h24 tra i setting assistenziali ospedalieri previsti all'interno delle reti stesse.
Concludo sottolineando che ciò che abbiamo presentato è un contributo messo a punto con la partecipazione di tutti i gruppi di lavoro della nostra società scientifica, partendo dal paziente e seguendo gli elementi di buona pratica clinica, mantenendo così fede alla vocazione di contribuire con proposte chiare ed evidence based allo sviluppo del Ssn.

* Presidente Siaarti


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