Lavoro e professione

Sanità pubblica, dall’Anquap la spinta a fare di più

di Giorgio Germani *

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24 Esclusivo per Sanità24

I dipendenti pubblici sono un valore fondamentale, un asset strategico per il sistema Paese. In questi anni difficili di crisi economica e finanziaria, di forte immigrazione, di pandemia da Covid-19 ed ora di una guerra assurda scatenata dalla Russia contro l’Ucraina, le pubbliche amministrazioni e i pubblici dipendenti hanno dimostrato di saper tenere il campo e svolto con grande impegno e sacrificio i compiti loro assegnati. Si è toccato con mano quanto siano importanti le istituzioni e i servizi pubblici universali, a partire dalla sanità e dall’istruzione. La devastante pandemia ha contribuito a far riconoscere ai cittadini il valore aggiunto che può condurre un apparato di uffici pubblici all’altezza, capace di fronteggiare una crisi come quella trascorsa. Si è finalmente abbandonata la vulgata dei “fannulloni”, alimentata nel recente passato anche da una parte non irrilevante della politica, e compreso il merito di chi non è stato a guardare ma ha saputo riorganizzarsi.
Di come tutti comparti della Pubblica amministrazione, compresa la sanità e la scuola, abbiano reagito alle difficoltà degli ultimi anni e delle mete future, abbiamo parlato in occasione del 6° Congresso nazionale dell’Associazione nazionale quadri delle amministrazioni pubbliche (Anquap) che quest’anno si è concentrato sul titolo "L’impegno, la competenza e il merito delle dirigenze e delle elevate professionalità che operano nelle amministrazioni pubbliche" (13-14 giugno 2022).
Mentre era in corso il Congresso, presso l’Agenzia di rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) si è svolta la fase conclusiva della complessa trattativa per il contratto collettivo del comparto sanità, relativo al triennio 2019/2021, con la sottoscrizione nella tarda serata del 15 giugno 2022 dell’ipotesi di un Ccnl rivolto a tutto il personale (non medico) con rapporto di lavoro alle dipendenze di Aziende ed enti del settore sanitario pubblico.
L’ipotesi, sottoscritta da tutte le sigle sindacali rappresentative nel comparto, presenta alcune importanti e significative novità sia sul versante giuridico, come il sistema di classificazione e le aree di inquadramento, gli incarichi, la valorizzazione del merito, l’autonomia operativa, il lavoro agile e il lavoro da remoto. Ma anche sul piano economico, l’ipotesi propone aggiornamenti rilevanti su stipendi, fondi per la contrattazione integrativa e specifiche indennità per infermieri ed altri operatori sanitari. Tenendo in considerazione anche le nuove indennità, l’incremento mensile medio su tutto il personale del comparto si attesta intorno ai 175 euro. Si tratta di una somma non ideale per il gravoso lavoro richiesto ma nemmeno da disprezzare. Va aggiunto tuttavia che, se il contratto di lavoro del personale sanitario è a buon punto, non altrettanto può dirsi per i medici pubblici collocati in una specifica area di contrattazione collettiva. In questo caso non vi è ancora l’atto di indirizzo all’Aran e, quindi, le trattative non si sono ancora avviate. Il lavoro va continuato perché, così come abbiamo voluto ribadire anche durante il Congresso nazionale, i dipendenti pubblici di qualsiasi comparto vogliono sempre più fare la propria parte, soprattutto ora che sono in ballo i soldi del Pnrr.

* Presidente Anquap


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