Lavoro e professione

Professioni sanitarie: più posti nei corsi di laurea, test d'ammissione il 15 settembre

di Angelo Mastrillo*

S
24 Esclusivo per Sanità24

Aumentano i posti nei corsi di laurea delle 22 professioni sanitarie per l'esame di ammissione dal 15 settembre. Il Ministero dell’Università ha sancito la disponibilità di 31.730 posti a bando, con un aumento di 1.279 (+4,2%) rispetto ai 30.451 dello scorso anno.
Anche quest'anno e per la seconda volta consecutiva, i post sono provvisori perché corrispondenti al potenziale formativo dichiarato dalle Università.
Il ministero dell'Università ha deciso di fare il decreto per rientrare nella scadenza dei bandi che per legge devono essere pubblicati 60 giorni prima dell'esame di ammissione: 6 settembre Medicina e Odontoiatria, e 15 settembre per le professioni sanitarie.
Il secondo e definitivo Decreto - che il Ministero MUR ha opportunamente previsto - dovrebbe essere emanato a breve, tenendo conto del numero dei posti approvati il 6 luglio scorso dalla Conferenza Stato-Regioni per 39.800 che sono superiori di 8 mila rispetto ai 31.700 del decreto MUR.
La differenza maggiore fra i posti del MUR e il fabbisogno riguarda Infermieri con la carenza di circa 6 mila posti (-3,5%) fra 17.997 posti a bando e i 24.352 del fabbisogno.
Al contrario, per altre 4 Professioni in cui i Fabbisogni stabiliti dalle Conferenza Stato-Regioni sono inferiori ai post a bando, il secondo Decreto MUR dovrebbe definire un allineamento in riduzione per circa 600 posti. L’attuale esubero da rielaborare vede Dietista con +58%, per i 574 posti a bando rispetto ai 364 del fabbisogno; Tecnico di Neurofisiopatologia con +47% fra i 185 del decreto provvisorio e i 126 del fabbisogno delle Regioni; a seguire con valori percentuali inferiori, +25% per Igienista dentale da 825 a bando ai 659 del fabbisogno e +18% per Tecnico di Radiologia da 1.327 a bando e 1.125 del
Fabbisogno stabilito dalla Conferenza Stato-Regioni.
I Fabbisogni della Conferenza Stato-Regioni derivano dall’intenso e meticoloso lavoro di raccordo che svolge ogni anno il ministero della Salute insieme a Regioni e professioni, fra gennaio e aprile.
Le riduzioni non possono toccare i 17.997 posti per infermieri che il ministero ha già decretato, perché sono inferiori del -26% ai 24.352 del fabbisogno.
Oltre agli Infermieri la minore disponibilità di posti da parte delle Università riguarda altre cinque Professioni con valori percentuali inferiori: Assistente sanitario con - 37%, Educatore professionale - 53%, Tecnico Audiometrista - 49%, Audioprotesista -42% e Terapista occupazionale con -48%.
Posti che dovrebbero essere confermati perché inferiori ai fabbisogni stimati da Regioni e professioni.
L’attuale offerta formativa è quasi stabile circa il numero dei corsi, attorno a 440.

* Docente in Organizzazione delle professioni sanitarie all'Università di Bologna


© RIPRODUZIONE RISERVATA