Lavoro e professione

Mobilitazione Anaao Assomed/ Di Silverio: «Al nuovo Governo chiediamo risposte su almeno 5 priorità in difesa del Ssn. Pronti a passare allo stato d'agitazione»

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Investimenti economici sul Fondo sanitario nazionale dedicati alle risorse umane, defiscalizzazione del lavoro accessorio, e per la riduzione delle liste di attesa, a fronte di una pressione fiscale al 45%, Depenalizzazione dell’atto medico, Riforma del sistema emergenza-urgenza, Riforma della formazione post laurea nel segno di un contratto di formazione-lavoro. Queste le cinque priorità elencate in difesa della sanità pubblica dal primo sindacato dei medici ospedalieri, Anaao Assomed, che avvia la mobilitazione nazionale annunciata a fine luglio. «Parte oggi la mobilitazione dei medici e dirigenti sanitari Anaao Assomed - afferma in un comunicato il Segretario nazionale Pierino Di Silverio - che intendiamo estendere a tutte le colleghe e colleghi che insieme a noi vogliono difendere i principi della Costituzione e il valore del lavoro che quotidianamente svolgiamo a tutela della salute dei cittadini. È una grande responsabilità quella che ci assumiamo di fronte a un Governo dimissionario e alla vigilia di un importante appuntamento elettorale ma non possiamo rimanere inerti mentre la sanità pubblica è sull’orlo del baratro nella totale indifferenza della politica. Misureremo il nuovo Governo sull’assunzione di questi 5 punti come priorità della propria agenda - avverte Di Silverio - e non accetteremo promesse destinate a cadere nel vuoto. Pronti a passare, insieme con le altre organizzazioni sindacali, allo stato di agitazione, punto di partenza di ulteriori iniziative.
«La sanità pubblica non ha più tempo e noi medici e dirigenti sanitari - rileva ancora il leader Anaao Assomed - ne abbiamo concesso fin troppo. È il momento di pretendere che la politica, nel momento in cui chiede il voto dei cittadini, faccia la sua parte e si assuma le proprie responsabilità. Assistiamo da un mese – prosegue Di Silverio - a una campagna elettorale disarmante per la povertà di ragionamenti e di proposte, realizzabili e concrete, in tema di diritto alla salute dei cittadini e in difesa dei professionisti che ne garantiscono l’esigibilità. Siamo travolti ogni giorno da decine e decine di post e di slogan, in assenza di proposte e soluzioni frutto di una visione complessiva dei problemi della sanità pubblica. Che, nel frattempo, muore, insieme con il suo capitale umano, medici, dirigenti sanitari, infermieri, ogni giorno più stanchi, demotivati e in fuga dagli ospedali».
Le modalità: «La nostra mobilitazione, per il momento, segnerà la presenza della categoria nelle corsie degli ospedali e in tutti i luoghi di lavoro. Inviteremo i colleghi a indossare una t-shirt a rivendicazione dei diritti del loro lavoro e di quelli dei cittadini, saldamente legati al rispetto dell’articolo 32 della Costituzione. Ci faremo promotori di assemblee negli ospedali di tutt’Italia e di altre iniziative itineranti per sensibilizzare la politica a promuovere scelte utili alla difesa della sanità pubblica»


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