Lavoro e professione

Fnomceo al nuovo Governo: la riforma della medicina generale non resti ferma al palo

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Sempre più cittadini senza medico di famiglia. E, dall’altra parte, medici di medicina generale sempre meno numerosi, sempre più anziani, sempre meno appagati da un modello lavorativo che non permette loro di dedicare al paziente il tempo che vorrebbero. E di erogare, laddove servono e senza tempi di attesa, prestazioni di prima istanza, esami diagnostici, terapie iniettive o riabilitative, grazie al lavoro in team multiprofessionali.

“Riponevamo le nostre speranze nell’attesa riforma della medicina generale – spiega il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, la Fnomceo, Filippo Anelli – ma è rimasta prima ferma al palo, e ora orfana del precedente Governo. Le parole di Marcello Gemmato, responsabile Sanità di Fratelli d’Italia, che ha sollevato il velo proprio sulla necessità di una riforma dell’assistenza territoriale, ci rassicurano sul fatto che verrà portata avanti”.

“Con il DM 77 – continua Anelli – sono stati formulati gli standard organizzativi delle Case di Comunità, prevedendo infermieri di comunità a servizio dei distretti. Resta invece totalmente da avviare una seria riforma della medicina generale, che punti su un’organizzazione in forma di team multiprofessionale, indispensabile per poter garantire al cittadino, oltre a quelle del medico, tutte quelle competenze che la Legge ha individuato per le altre professioni sanitarie. La mancanza di risorse destinate a sostenere un vero piano di assunzioni ha fatto sì che la riforma sia rimasta per mesi ferma”.

“Occorre dunque un impegno e un investimento da parte del nuovo Governo – conclude Anelli – che impieghi risorse per assumere tutti i professionisti necessari e per aprire la fase contrattuale per la medicina generale. In un’ipotesi di riforma, non possiamo non condividere l’auspicio lanciato da Fratelli D’Italia, tramite il suo responsabile sanità, di una valorizzazione della prossimità e del rapporto di fiducia tra professionisti e cittadini, che rappresentano i valori fondanti della medicina generale”.


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