Lavoro e professione

Fnopi: mancano 70mila infermieri e i reintegri non incidono sulla carenza

S
24 Esclusivo per Sanità24

"Allo stato attuale, per garantire i Livelli essenziali di assistenza (Lea), mancano almeno 70mila infermieri. Numeri che costituiscono un autentico vulnus per la sanità pubblica e che scaturiscono dall'assenza di programmazione e di una visione strategica. Il reintegro degli infermieri sospesi a causa del mancato rispetto dell'obbligo vaccinale rischia di non produrre un impatto significativo riguardo le carenze in organico e di non colmare il deficit strutturale di personale nel Ssn". Lo afferma la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi).

"Sono infatti circa 2.600 gli infermieri italiani sospesi (lo 0,5% sul totale iscritti all'Albo in Italia) in quanto non vaccinati al 31 ottobre contro il Covid-19, e ora reintegrati per decreto, anche se occorre valutare quanti di loro torneranno effettivamente a lavoro - spiega la Fnopi - Si tratta di una cifra esigua (appena il 3,7%) rispetto alla carenza di 70mila infermieri, il numero di professionisti di cui ha bisogno il nostro Paese".

"Siamo però fiduciosi che il nuovo Governo e in particolare il ministro Orazio Schillaci riconoscano come priorità assoluta la necessità di rispondere al crescente fabbisogno di infermieri, disegnando una nuova prospettiva nel reclutamento del personale mancante e in questo senso siamo a disposizione per tracciare assieme le linee su cui lavorare", conclude.


© RIPRODUZIONE RISERVATA