Lavoro e professione

Giornata della Prematurità: l’osteopatia soluzione terapeutica integrata con le altre figure sanitarie

di Paola Sciomachen*

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In Italia ogni anno sono oltre 30.000 i neonati prematuri, ovvero il 6,9% delle nascite. Come rivela uno studio della SIN – Società Italiana Neonatologia, questo dato è aumentato fino all’11,2% nei parti da donne con infezione da Sars-Cov-2. Il miglioramento della qualità di vita nel prematuro è stato definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità un obiettivo essenziale da raggiungere entro il 2035 e in questo scenario l’osteopatia può rappresentare un intervento efficace per migliorare le condizioni cliniche di questi neonati sia durante il ricovero sia dopo la dimissione.
Grazie al trattamento manipolativo osteopatico è possibile ottenere un miglioramento delle condizioni cliniche del prematuro, fra le quali l’aumento di peso che consente di diminuire i giorni di degenza in ospedale, come riportato da diverse pubblicazioni scientifiche.
Gli osteopati italiani impegnati all’interno delle strutture ospedaliere pubbliche sono sempre di più e lavorano in un approccio integrato con gli altri professionisti sanitari dell’area pediatrica. Molti soci ROI sono da tempo presenti, ad esempio, presso il reparto di terapia intensiva dell’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano, il reparto di terapia intensiva del Presidio ospedaliero Santo Spirito di Pescara, l’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma, il reparto di Neonatologia dell’Ospedale Garibaldi di Catania e tanti altri.
In tutti questi reparti di terapia intensiva neonatale l’osteopatia si è rivelata molto utile anche nel miglioramento delle performance di tipo respiratorio e gastro-intestinali e nel trattamento delle particolari posture che assumono i bambini che stanno molto tempo all’interno delle incubatrici in posizioni obbligate. La gestione del prematuro prosegue spesso anche dopo le dimissioni dal reparto. Il trattamento di plagiocefalie e dismorfismi cranici posizionali, asimmetrie posturali infantili, coliche e reflussi, disturbi respiratori o semplicemente la promozione del corretto sviluppo neuromotorio sono solo alcuni degli esiti più frequenti legati alla prematurità che l’osteopatia contribuisce a gestire e a migliorare.
Negli ultimi anni l’attività di ricerca osteopatica in questo ambito è cresciuta in maniera esponenziale, ma dobbiamo avere l’obiettivo di proseguire lungo questa strada. Per questo motivo, dal 17 novembre fino al 4 dicembre alcuni osteopati del ROI sosterranno “Le giornate del trattamento solidale”. Le donazioni raccolte per le visite saranno devolute a RAISE, il progetto di COME Collaboration Onlus che fornisce assistenza terapeutica e osteopatica ai bambini prematuri e che svolge attività di ricerca per produrre nuove evidenze scientifiche sugli effetti del trattamento manipolativo osteopatico sui piccoli pazienti.
Al tempo stesso, è importante informare i cittadini sul contributo che può dare la nostra professione. A questo scopo il ROI ha lanciato un video per far conoscere i benefici che l’osteopatia può garantire ai neonati pretermine, raccogliendo le testimonianze di alcuni professionisti osteopati e di neonatologi che operano in questo settore che illustrano gli ottimi risultati raggiunti attraverso l’interdisciplinarietà.
La conclusione del percorso di regolamentazione della professione, che aspettiamo da anni e che ci auguriamo si compia entro il termine ultimo stabilito dalla legge, non potrà che rafforzare queste collaborazioni e dare ulteriore impulso alla ricerca scientifica.

*Presidente ROI – Registro degli Osteopati d’Italia


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