Lavoro e professione

Per la liquidazione l'Inps non fa favori

di Claudio Testuzza

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24 Esclusivo per Sanità24

I medici dipendenti che si avvicinano alla pensione sono molto speranzosi per la cosiddetta liquidazione, il cui termine tecnico è trattamento di fine rapporto (Tfr) ovvero trattamento di fine servizio (Tfs) e, in particolare per i sanitari Indennità Premio Servizio (Ips). Con quei soldi raccolti con un proprio contributo nel caso dell’Ips e il contributo del datore di lavoro, esclusivo di quest’ultimo nel caso del Tfr, in tanti anni di lavoro, gli interessati avevano ed hanno voglia, di realizzare obiettivi concreti: la casa per un figlio, la ristrutturazione della propria, un viaggio costoso ma desiderato da tempo, un intervento chirurgico delicato ed oneroso. In passato la procedura per ottenere quanto accumulato era semplice: si smetteva di lavorare e nel giro di qualche settimana si portava a casa la liquidazione. Ma da qualche tempo questa certezza è crollata di fronte alle crisi di liquidità dello Stato. Nel 1997 sono stati indicati tempi variabili a secondo della motivazione della cessazione del rapporto di lavoro: da 105 giorni per inabilità o decesso, 12 mesi per raggiunto limite d’età, sino a 24 mesi per dimissioni volontarie o licenziamento. Ma dal 2014 la situazione è peggiorata con l’introduzione di una rateazione degli importi sino a dover attendere più di tre anni per avere l’intera liquidazione qualora il suo ammontare fosse di più di 100mila euro. A questa forzata limitazione hanno cercato di dare risposta i sindacati medici attivando delle convenzioni con istituti bancari che, con un interesse modesto, attivavano un’anticipazione di quanto dovuto dall’Ente previdenziale.
La situazione aggravatasi soprattutto per i medici che avevano utilizzato le varie quote,100,102,103, per dimettersi anticipatamente e che prevedeva la liquidazione solo dalla maturazione dell’età del pensionamento di vecchiaia (67 anni) ha trovato nel Consiglio di amministrazione dell’Inps un "caritatevole" intervento con cui, anziché ricorrere ai finanziamenti bancari convenzionati, i sanitari possono rivolgersi direttamente all’Inps per avere immediatamente la piena disponibilità della loro liquidazione. Diciamo "caritatevole" perché questa possibilità è, comunque, collegata a due condizioni davvero particolari. La prima attiva un pagamento per ottenere quanto è già di propria proprietà . Per questa operazione, infatti, l’Inps ha previsto per il "favore", attivabile dal febbraio 2023, ed esigibile dopo almeno sei mesi dalla richiesta, un tasso nominale fisso annuo dell’1% di interesse, più uno 0,5 % di rimborso spese forfettario, per ottenere l’intero ammontare del Tfs o Tfr maturato. La seconda condizione ha, davvero, dell’incredibile: i richiedenti possono essere esclusivamente coloro che hanno aderito alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Gli iscritti al Fondo Credito sono tutti i lavoratori in servizio dipendenti facenti capo all’ex Inpdap, e quindi la maggior parte dei medici ospedalieri, ma non automaticamente i medici pensionati. Per cui si assiste a questa limitazione: i soggetti già in pensione, se hanno optato al momento della domanda di pensione per mantenere la trattenuta dello 0,35% sulla pensione, possono accedere al pagamento dell’intera liquidazione con il tasso previsto dall’Inps del 1,5%. Ma dovranno pagare la trattenuta dello 0,35% per il resto dei loro giorni
Per i pensionati, che al momento della domanda di pensione non hanno optato per il mantenimento della trattenuta, questa possibilità non esiste. Pertanto, ma questo riguarda solamente il futuro, al momento di redigere la domanda di pensione bisognerà decidere se iscriversi al fondo di credito e pagare lo 0,35% della pensione, per sempre, per usufruire dell'anticipazione della liquidazione con l’interesse dell’1,5 per cento. Ma, attenzione, l'anticipazione vale fino alla disponibilità del fondo. E il rischio è di pagare la trattenuta al fondo per tutta la vita e di non accedere al prestito perché nel frattempo i fondi sono esauriti.


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