Lavoro e professione

Previdenza: il patrimonio delle Casse dei professionisti è salito a 108 miliardi, +64% in dieci anni

di Claudio Testuzza

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24 Esclusivo per Sanità24

Con la presentazione dei bilanci del 2022, da parte delle Casse dei professionisti, è stata rilevata la diffusa regolarità del loro stato finanziario e la sostanziale tenuta dei loro conti, nonostante la diminuzione degli iscritti e l’aumento dei pensionati. Come è il caso dell’Enpam, la Cassa previdenziale dei medici, che pur avendo pagato nel 2022 prestazioni previdenziali e assistenziali per 2,87 miliardi di euro, in aumento di 346 milioni di euro rispetto all’anno precedente, a causa della crescita del numero dei pensionati ( + 10.618 ), e con un numero in riduzione dei propri iscritti ( - 3.148 ), può vantare un patrimonio incrementato nell’ultimo anno sino a 25,35 miliardi di euro
La previdenza dei lavoratori autonomi che esercitano professioni regolamentate per le quali occorre l'iscrizione ad un apposito albo professionale è generalmente garantita da enti previdenziali di natura privata
Attualmente gli Enti Privati che gestiscono la previdenza obbligatoria sono circa una ventina e si distinguono in base alla data in cui è avvenuta la privatizzazione ad opera del legislatore che ha concesso loro ampia autonomia gestionale e normativa . Le prime gestioni sono nate con il Dlgs,509/94, le successive a seguito del Dlgs 103/1996.
Tutte le Casse hanno una propria autonomia gestionale ed organizzativa in modo da declinare le misure previdenziali da erogare secondo le caratteristiche proprie della professione e della platea demografica degli iscritti.
L'autonomia è però soggetta alla vigilanza dei Ministeri competenti, all'obbligo di costituire una riserva a garanzia del pagamento delle pensioni, nonché all'obbligo di stabilità di gestione, col vincolo di assicurare l'equilibrio di bilancio.
Negli ultimi dieci anni il patrimonio delle Casse di previdenza dei liberi professionisti ha registrato una crescita costante, passando dai circa 65,6 miliardi di euro del 2013 ai circa 108 miliardi a fine 2022, con un incremento del 64 % circa. E’ da sottolineare che i 108 miliardi di euro del patrimonio delle Casse previdenziali private, che peraltro afferiscono alla parte attiva del bilancio dello Stato, sono frutto dell’impegno e della lungimiranza delle classi professionali. Il patrimonio delle Casse è investito secondo i principi del modello Asset and Liability Management ( ALM).
La gestione integrata delle attività e delle passività (ALM) è una metodologia di analisi aziendale diffusa nel mondo bancario ed assicurativo vita, e in altri settori, quali l’assicurazione danni e la stessa previdenza.
L’obiettivo della politica di investimento è quello di perseguire combinazioni rischio/rendimento efficienti in un determinato arco temporale, coerente con quello delle prestazioni da erogare.
Il sistema pensionistico delle Casse di previdenza definisce il numero di comparti che ritiene utile porre in essere e le combinazioni rischio-rendimento degli stessi. La diversificazione è la condizione di base che aiuta a limitare il rischio e a contemperare gli obiettivi contro la volatilità dei mercati.
Alcuni provvedimenti auspicati da tempo e realizzabili dal Governo potrebbero migliorare la redditività degli impegni finanziari e la competitività del mercato favorendo lo sviluppo dell’economia reale.
Un primo provvedimento dovrebbe attribuire ad ogni Cassa una maggior autonomia e una competitività dei capitali. E’, poi, assolutamente importante quanto espresso già nella delega fiscale che punta ad una riduzione dell’aliquota su i rendimenti. Il passaggio dall’attuale 26 per cento al possibile 20 per cento favorirebbe un risparmio significativo ( nell’ultimo anno le Casse hanno pagato 765 milioni alla fiscalità ) migliorandone le prestazioni. Altro capitolo importante potrebbe essere la già prevista estensione alle Casse del titolo di investitore professionale di diritto privato facilitando la partecipazione degli investitori istituzionali nei mercati regolamentati.
Sarebbe auspicabile, infatti, che tali richieste normative costituiscano la base di un processo di evoluzione e di efficientamento dei sistemi di gestione delle forme di previdenza in modo da accrescere la sensibilità e la consapevolezza da parte del management sulla sostenibilità degli impegni previdenziali e finanziari. Sarà quindi compito dell’asset management inserire nel processo di selezione degli investimenti valutazioni che tengano in debita considerazione il portafoglio utilizzando metriche, informazioni e strumenti di valutazione adeguati ed efficienti.


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