Lavoro e professione

Task-shifting e task-sharing: senza regole chiare si rischia la dequalificazione professionale

di Sara Lavorini

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24 Esclusivo per Sanità24

Il task-shifting e il task-sharing sono strategie che mirano a migliorare l’efficienza e l’accesso ai servizi sanitari, ma la loro applicazione presenta rischi specifici per le professioni sanitarie degli ordini TSRM-PSTRP (Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione).
Ad illustrare i i principali pericoli è il presidente dell’ordine del Tsrm-Ptsrm delle province toscane, Leonardo Capaccioli.
“Il primo rischio è la dequalificazione professionale. Il Task-shifting infatti può assegnare compiti specifici a personale con minore formazione, riducendo così il valore percepito della professionalità e delle competenze degli operatori qualificati, portando a una perdita di identità professionale. Il Task-sharing invece - spiega Capaccioli - è la sovrapposizione di competenze tra professioni che può creare confusione, conflitti di ruolo e la riduzione della qualità dell’assistenza. Delegare compiti complessi a personale meno qualificato e non laureato, potrebbe compromettere la sicurezza delle prestazioni sanitarie, con un aumento del rischio clinico per i pazienti”.
Le professioni TSRM-PSTRP richiedono competenze specialistiche difficili da trasferire adeguatamente senza un training approfondito. Con il task-sharing potrebbe generarsi un aumento del carico di lavoro per i professionisti qualificati, che devono supervisionare o supportare chi esegue i compiti delegati, sottraendo tempo ad altre attività cruciali.
L’ambiguità normativa e la responsabilità legale sono un altro problema che secondo il dott. Capaccioli va tenuto in considerazione: “l trasferimento o la condivisione di compiti può creare incertezze su chi sia responsabile in caso di errori. Questo è particolarmente rilevante in settori altamente regolamentati come quelli delle professioni sanitarie. La mancata chiarezza su limiti di competenza può esporre i professionisti a controversie legali. La promiscuità delle competenze tra professionisti può indebolire i confini delle singole professioni, con effetti negativi sulla loro autonomia e capacità di negoziare diritti e tutele”.
L’introduzione del task-shifting o del task-sharing potrebbe incontrare resistenze da parte di altri ordini professionali, generando conflitti che rallenterebbero l’organizzazione e la collaborazione nel team sanitario.
”Per ridurre i rischi, è essenziale - conclude Capaccioli - che il task-shifting e il task-sharing siano accompagnati da una chiara definizione dei compiti e delle responsabilità, vengano garantiti standard elevati di formazione e supervisione e si adottino approcci integrativi che coinvolgano i professionisti in un processo decisionale condiviso, tutelando la qualità dell’assistenza e il rispetto delle competenze professionali”.


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