Medicina e ricerca

Pillole di prevenzione/ Telefonia wire-less: effetti sulla salute e tutela dei più piccoli

di Maria Grazia Petronio (vicepresidente Isde Medici per l’ambiente - Italia centrale)

Utilizzare i telefoni mobili è diventata una consuetudine. Il fenomeno è dilagante e la metà degli utilizzatori è rappresentata da bambini e giovani adulti. Si stanno inoltre diffondendo nelle case, negli uffici e nelle aree pubbliche (dagli aeroporti, alle aree urbane, alle scuole) altre tecnologie wireless per l'accesso a internet ad alta velocità.

La diffusione a livello planetario dell'uso di telefoni mobili ha sollevato, sia nella popolazione generale sia nel mondo scientifico, preoccupazioni riguardo ai possibili rischi per la salute legati ai campi elettromagnetici ad alta frequenza (Cem-Rf) da questi generati, soprattutto in relazione all'insorgenza di tumori cerebrali.

Sulla base delle vigenti normative di omologazione di tali apparati, ogni dispositivo mobile ha un Sar caratteristico (tasso di assorbimento specifico di energia), che deve essere reso noto dalla casa produttrice. A fronte di un limite massimo di 2 W/kg (limite fissato dall'Icnirp per esposizione di testa e tronco e adottato dalle norme di omologazione dei cellulari), i cellulari possono arrivare a livelli di oltre 1,5 W/kg (Figà Talamanca, 2012).

Numerosi studi condotti principalmente da Hardell del Dipartimento di Oncologia University Hospital di Örebro in Svezia, hanno evidenziato incrementi di rischio statisticamente significativi e consistenti in particolare per astrocitomi e neurinomi del nervo acustico dopo 10 anni o più di latenza o di uso continuato di cellulari analogici e digitali.

Un gruppo di ricercatori canadesi (Deadman, Infante) ha evidenziato che l'esposizione della madre durante la gravidanza a campi elettromagnetici a Rf incrementa il rischio di sviluppo di leucemia nei bambini tra 0 e 9 anni. Tali ricerche confermerebbero il fatto che il feto e i neonati siano molto più vulnerabili degli adulti, come accade per numerosi altri fattori di rischio.

Alcuni studi condotti da un gruppo di ricercatori (Divan HA, Kheifets L, Obel C, et al) dell'Università di Ucla (Los Angeles – CA) hanno di recente evidenziato che l'esposizione prenatale e postnatale dei bambini ai campi elettromagnetici emessi dai cellulari è associato a un incremento significativo di problemi comportamentali e disturbi psichiatrici e neurologici in età scolare. Sebbene questi studi necessitino ancora di conferme gli autori hanno comunque posto l'attenzione su una maggiore suscettibilità del feto e dei bambini piccoli e non solo su effetti di tipo cancerogeno, ma anche su altre patologie, soprattutto a carico del sistema nervoso.

L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) ha classificato i Cem-Rf come “possibili cancerogeni per l'uomo” in relazione all'insorgenza di glioma e neurinoma del nervo acustico.

Altri aspetti importanti sono le relazioni tra uso del telefono in automobile e rischio di incidenti stradali. E' stato riportato un aumento fino a 4 volte del rischio, legato non solo all'impedimento fisico, ma anche alla distrazione (Mc Evoy, 2005), e uso dei cellulari in ore notturne e sintomi di stanchezza/distraibilità/problemi di apprendimento negli adolescenti (Van den Bulck J.)

La tutela dei bambini: istruzioni per l'uso
Una maggiore vulnerabilità dei bambini ai Cem Af da telefoni mobili è stata ipotizzata in considerazione del lungo periodo di esposizione potenziale che i bambini hanno davanti a sé e soprattutto sulla base delle differenze biologiche tra bambini e adulti. In età pediatrica infatti, il sistema nervoso centrale è in crescita, fino ai 18 anni i tessuti ossei, come il cranio, hanno spessori minori, il tessuto cerebrale conduce meglio e ha un maggior assorbimento di energia a Rf da Tm a causa del maggior tenore idrico e dell'elevata concentrazione ionica (Kheifets et al, 2005; Figà Talamanca, 2012). Pertanto appare giustificata l'applicazione del principio di precauzione.

La risoluzione 1815/2011 del Consiglio d'Europa raccomanda espressamente di adottare tutte le misure ragionevoli per ridurre l'esposizione dei bambini e dei soggetti giovani a Cem, specialmente a Rf da telefoni cellulari; ridurre i livelli di esposizione soprattutto nelle zone di permanenza (scuole, zone residenziali, nei parchi gioco etc); segnalare le aree wireless con indicazioni sui possibili effetti sulla salute; prediligere le reti cablate e regolare severamente l'uso del telefonino dentro le scuole; introdurre una chiara etichettatura che indichi la presenza di microonde o campi elettromagnetici, la potenza di trasmissione o il Sar del dispositivo e qualsiasi rischio per la salute connesso con l'utilizzo; promuovere campagne di informazione.

Numerosi enti e istituzioni nazionali e internazionali (tra i principali l'Organizzazione Mondiale della Sanità, i Ministeri della Salute inglese, canadese, tedesco, francese e, nel 2011, quello italiano) hanno emanato utili raccomandazioni al fine di ridurre l'esposizione a Cem-Rf generati da telefoni mobili.

Raccomandazioni per il corretto uso dei telefoni mobili

- Non fare utilizzare i telefonini mobili ai bambini sotto i 12 anni di età (se non in situazioni di emergenza) anche per scoraggiare eventuali condotte di dipendenza e abuso
- Restare a più di 1 metro di distanza da una persona che sta parlando al cellulare
- Utilizzare sempre l'auricolare, meglio ancora il vivavoce
- Non tenere il telefono sul corpo (anche se non in conversazione)
- Fare sempre attenzione a rivolgere verso l'esterno il lato dell'apparecchiatura con l'antenna
- Utilizzare il cellulare per conversazioni brevi. Per telefonate più lunghe servirsi di apparecchi fissi
- Comunicare preferenzialmente via sms
- Evitare di usare il cellulare in zone dove il segnale è debole oppure quando ci si sposta velocemente tra “celle” diverse (come in auto o in treno)
- Nell'acquisto di un cellulare, scegliere apparecchiature che hanno il tasso di assorbimento specifico di energia (Sar) più basso
- Alla guida, non utilizzare il cellulare neppure con i dispositivi “a mani libere” (vivavoce, auricolari). Se è necessario chiamare, fermarsi in una zona sicura

E' opportuno, altresì, adottare dispositivi di accesso a internet alternativi al Wi-Fi negli istituti scolastici, nelle biblioteche e in tutti gli altri luoghi nei quali è elevato il numero di utenti specialmente se questi sono bambini e, laddove siano installati sistemi Wi-Fi, è bene cercare di posizionarli il più lontano possibile dalla postazione di lavoro o dalle aree normalmente occupate dalle persone per minimizzare l'esposizione dell'utente.

Ad oggi è impossibile stimare di quanto i nuovi servizi incrementeranno l'esposizione della popolazione. Tuttavia la storia dell'amianto e di molti altri cancerogeni ambientali dovrebbe insegnarci che, a fronte di studi ben condotti, ripetuti e indipendenti che evidenziano seri rischi per la salute, si dovrebbe scegliere di ridurre il più possibile l'esposizione della popolazione in base al principio di precauzione. Nel caso dei Cem-Rf per di più c'è l'aggravante di un'esposizione senza precedenti: praticamente ubiquitaria e che riguarda milioni di persone (quindi non solo alcuni gruppi di lavoratori o residenti in singole località) e quindi con potenzialità di effetti sulla salute rilevanti, se i dati degli studi precedentemente citati verranno confermati.

È dunque imperativo pretendere che le conoscenze scientifiche e l'innovazione tecnologica siano messe a servizio della salute e del benessere collettivo al fine di fornire i nuovi servizi senza mettere a rischio la salute dell'intera popolazione.

Questo è possibile se scegliamo di orientare le scelte e i finanziamenti verso tecnologie a minor rischio per la salute, che limitino il più possibile l'esposizione della popolazione alle Rf (per es. il cablaggio con fibra portato fin dentro le case), e se sensibilizziamo i cittadini a un uso appropriato e consapevole di tali tecnologie.


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