Medicina e ricerca

Boom di baby allergie, ecco le linee guida per il corretto uso dei probiotici

di Giovanni Corsello (presidente Società Italiana di Pediatria) e Paolo Scollo (presidente Società Italiana Ginecologia e Ostetricia)

Le linee guida internazionali della World Allergy Organization (Wao) e del Dipartimento di Epidemiologia clinica e biostatistica della McMaster University (Ontario, Canada) per la prevenzione delle malattie atopiche e autoimmuni indicano che la corretta somministrazione di probiotici specifici fin dalla gravidanza e al bambino nel primo anno di vita può ridurre del 50% l'incidenza di allergie nei neonati ad alto rischio. Secondo le linee guida WAO la somministrazione di alcuni ceppi probiotici durante la gravidanza abbassa del 9% il rischio di eczema nei bambini e, se l'assunzione prosegue durante l'allattamento e lo svezzamento, la probabilità di sviluppare malattie atopiche si riduce ulteriormente del 15 e 5%. Eppure sono ancora poche le mamme che li usano in modo consapevole. Solo in Italia, la percentuale di bimbi allergici è più che triplicata negli ultimi 20 anni: erano il 7% nel 1995, oggi ne soffre ben il 25% della popolazione pediatrica. Tra le forme più diffuse la rinite allergica interessa un bambino su quattro in età evolutiva, seguita dall'asma (circa il 10%) e dalle allergie alimentari che colpiscono il 3% dei piccoli nei primi 2 anni di età. La dermatite atopica in meno di un decennio ha registrato una costante impennata di casi (+ 6%) e oggi interessa oltre un milione di bambini, condizionando le relazioni sociali e il rendimento scolastico e con un forte impatto economico, sulla spesa sanitaria, e sociale.

Noi ginecologici e pediatri italiani attraverso le Società scientifiche di ginecologia e ostetricia (Sigo) e di pediatria (Sip) facciamo proprie queste linee guida e consigliamo, a scopo preventivo, l'uso di probiotici specifici durante la gravidanza, per il benessere sia della madre che del nascituro, e nel primo anno di vita del bambino. Alcuni ceppi probiotici infatti influenzano l'ecosistema batterico nella vagina e mantengono un livello di pH adeguato prevenendo vaginosi batteriche e vaginiti micotiche. Condizioni particolarmente pericolose perché aumentano il rischio di aborto, parto pretermine e complicanze post-partum come l'endometrite, o possono incidere sul normale sviluppo del feto e determinare un peso ridotto del neonato alla nascita. In ambito pediatrico, fino ad alcuni anni fa, i probiotici erano impiegati per contrastare i principali disturbi dell'apparato digestivo: dalle coliche intestinali nei lattanti alle gastroenteriti infettive, dagli episodi di diarrea acuta o legata alla somministrazione di antibiotici a patologie più complesse come la malattia di Crohn o la sindrome del colon irritabile. Oggi è stato dimostrato che intervenire precocemente sulla microflora intestinale, con probiotici specifici come il Lactobacillus rhamnosus GG, fin dal periodo prenatale contribuisce a proteggere il neonato anche da numerose forme allergiche e autoimmuni come la dermatite atopica e la rinite allergica, che colpiscono più della metà dei bambini con allergia. La prevalenza delle malattie allergiche nei lattanti i cui genitori o fratelli non presentano allergie è di circa il 10%, ma raggiunge il 20-30% in quelli con un parente allergico di primo grado. Alcuni studi hanno evidenziato anche che l'assunzione di probiotici prima e dopo il parto può evitare l'insorgenza di allergie alimentari e riniti e ridurre significativamente la durata e l'impatto della infezioni respiratorie, prima che i sintomi diventino cronici. È solo durante il parto che il neonato acquisisce i primi microorganismi dalla madre e comincia a sviluppare i principali meccanismi immunologici e antiinfiammatori. Ma lo sviluppo della flora intestinale ha una profonda influenza anche sulla maturazione del sistema immunitario ed è in questa fase che si possono determinare sensibilizzazioni e allergie. Seguendo le raccomandazioni delle linee guida internazionali la Sigo ha già avviato un'attività di sensibilizzazione e informazione sull'uso consapevole dei probiotici da parte della mamme a tutela della loro salute e di quella dei propri figli.


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