Medicina e ricerca

Epatite C, appello a Renzi delle associazioni dei pazienti: «Cure accessibili a tutti e stop al turismo farmaceutico»

Farmaci anti-epatite accessibili a tutti. In occasione della Giornata mondiale dell'Epatite, che si celebra il 28 luglio, sei associazioni nazionali di pazienti si uniscono per lanciare un appello al governo e alle industrie farmaceutiche. Le associazioni Aned onlus, Epac onlus, Fedemo, L'isola di Arran, Nadir onlus e Plus onlus chiedono al presidente del Consiglio, Matteo Renzi «una maggiore accessibilità ai farmaci e risorse aggiuntive necessarie a garantire un accesso universale alla terapia». Anche per porre fine al «turismo farmaceutico» di quanti vanno in India in cerca di medicinali low cost.

L'Organizzazione mondiale della sanità propone lo slogan «Conoscere l'Epatite, agire subito», invitando i cittadini a informarsi sulle epatiti virali, e i Governi ad attivare piani operativi di sensibilizzazione, screening e trattamenti, con l'obiettivo di ridurne diffusione e mortalità. In Italia, riflettono le associazioni, sono stati fatti passi in avanti avviando al trattamento oltre 50.000 pazienti, ma oltre 100.000 non possono ancora accedere alle cure a causa delle restrizioni di accesso «imposte da Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) per motivi strettamente economici».

Nonostante il prezzo medio delle terapie sia attualmente di circa 15/20.000 euro in virtù di accordi prezzo/volume stipulati con le aziende farmaceutiche, le risorse stanziate dal Governo sono insufficienti - si evidenzia - per garantire la terapia a tutti i pazienti e consentire ai medici una programmazione terapeutica per tutti gli aventi diritto. Secondo un recente sondaggio dell'associazione EpaC, il 63% dei medici prevede di riuscire a mettere in terapia tutti i pazienti con Epatite C che rientrano nei criteri Aifa entro fine anno e il 79% si dice favorevole alla totale eliminazione delle restrizioni di accesso.

Restrizioni che «stanno provocando alcune distorsioni e anomalie mai viste sinora in ambito sanitario» tra cui «il turismo farmaceutico, posto in essere da centinaia di pazienti che acquistano farmaci generici dall'India e, tra l'altro, si inventano raffinate strategie per evitare controlli doganali e potersi finalmente curare con l'assistenza dei loro medici».

Non è un caso che l'84% dei medici si è dovuto confrontare con pazienti attualmente esclusi dalle terapie alla ricerca del farmaco generico, il 40% ha tra i suoi pazienti chi lo ha acquistato, mentre 1 medico su 5 afferma di seguire almeno un paziente in cura con farmaci generici.

«Non possiamo fare altro che lanciare un secondo appello al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, affinché siano stanziate le risorse necessarie - chiedono le associazioni - per una seria programmazione terapeutica, per curare tutti i pazienti con Epatite C e anche co-infetti con il virus Hiv. Queste persone sono attualmente parcheggiate in lunghe liste di attesa che devono essere smaltite al più presto, anche attraverso un piano di eradicazione nazionale della malattia».


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